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Lupo investito, nel Dna le risposte

Il lupo investito in strada a Pazzon, verrà sottoposto ad autopsia
Il lupo investito in strada a Pazzon, verrà sottoposto ad autopsia
Il lupo investito in strada a Pazzon, verrà sottoposto ad autopsia
Il lupo investito in strada a Pazzon, verrà sottoposto ad autopsia

Il lupo ucciso lo scorso giovedì mattina nei pressi di Pazzon di Caprino, a causa dell’ impatto con un’automobile che procedeva sulla strada provinciale 8, è argomento che interessa e divide le tifoserie di chi è pro o contro la presenza di questo predatore, com’era prevedibile. Il tema è caldo per quello che i lupi hanno causato in questi sette anni di attività in Lessinia, dove si sono insediati alla fine dell’inverno 2012 e dove si è costituito il primo branco delle Alpi orientali. Dalle cucciolate della coppia Alpha (Slavc di origine dinarico-balcanica e Giulietta di ceppo italico) sono cresciuti in questi anni 28 - 29 esemplari, alcuni dei quali rimasti con i genitori (solo 3 o 4 dall’ultima rilevazione, cioè i nati dell’anno e due giovani subadulti) mentre per il resto c’è stata una diffusa dispersione sempre verso la parte nord-orientale, interessando le province di Trento, Vicenza, Treviso e Belluno. È in fenomeno che rappresenta la fortuna di questa specie, perché fra tanti esemplari che si mettono in cammino molte sono le vittime, la maggior parte a causa di incidenti stradali, come dimostrano le ricerche effettuate in periodi diversi e sempre confermate, ma alcuni esemplari, i più forti o i più fortunati, arrivano alla meta, cioè nel posto dove decidono di restare e dar vita a un nuovo branco. IN DISPERSIONE L’esemplare finito sotto un’auto a Caprino era probabilmente un lupo in dispersione per questo motivo, perché il periodo coincide e l’area è compatibile con la presenza del branco della Lessinia a pochi chilometri di distanza e con il fatto che tre anni fa un altro esemplare era stato catturato dalle fototrappole del Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento sul massiccio del Baldo, al confine fra le due regioni. Sui social molti si chiedono perché sia necessaria l’autopsia quando la causa della morte è evidente. In realtà l’autopsia non serve solo a dire di che cosa sia morto il lupo, ma anche a capire se prima dell’impatto con l’automobile avesse ingerito dei bocconi avvelenati, o anche per ragioni scientifiche, per studiare il tipo di alimentazione di un lupo in dispersione, o ricavare il suo Dna, per stabilirne la provenienza nel caso risultasse appartenere a un branco già tipicizzato, oppure se sia un ibrido o addirittura se non sia neppure un lupo, perché non sempre le caratteristiche morfologiche raccontano la verità. RISARCIMENTO DANNI Il risarcimento dei danni all’automobile dell’anonimo investitore sembra essere il tema che più appassiona sul web. L’uomo infatti ha denunciato l’incidente nella speranza di poter risalire al proprietario di quello che credeva fosse un cane pastore tedesco. Non c’è dolo, ovviamente, se non si dimostra che l’investimento è stato voluto da parte dell’automobilista, e in caso la vittima appartenga a fauna selvatica, risponde per i risarcimenti la Provincia se sulla strada non c’è il segnale di pericolo per l’attraversamento di fauna selvatica. Naturalmente si legge che «in un paese civile i danni dovrebbero essere pagati da chi ha reintrodotto il lupo», una convinzione, quella della reintroduzione, dura a morire, nonostante sia dimostrato in tutto il mondo e non solo in Veneto che i lupi non hanno bisogno di avere le ruote per spostarsi da un posto all’altro, né di salire su mezzi pubblici o privati. Se c’è chi si commuove per l’animale ucciso e scrive «Poverino!», controbilancia chi non sta nella pelle per la soddisfazione: «Meno uno!», e chi propone una colletta per l’investitore, ipotizzando l’apertura di un conto corrente sul quale versare i contributi per la riparazione della vettura. •

Vittorio Zambaldo

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