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Livelli del lago, scontro dopo la paura

Il sindaco Stefano Nicotra mentre controlla la situazione sul lungolago di Torri FOTO PECORA
Il sindaco Stefano Nicotra mentre controlla la situazione sul lungolago di Torri FOTO PECORA
Il sindaco Stefano Nicotra mentre controlla la situazione sul lungolago di Torri FOTO PECORA
Il sindaco Stefano Nicotra mentre controlla la situazione sul lungolago di Torri FOTO PECORA

Davanti a ogni evento meteorologico estremo si ripresenta la battaglia sui livelli del Garda. Com’è capitato domenica scorsa davanti alla burrasca con vento e onde violente che hanno fatto esondare il lago in diversi paesi gardesani e provocato danni ingenti. I sindaci di Torri, Stefano Nicotra, e Brenzone, Tommaso Bertoncelli, hanno imputato l’«apocalisse» ai livelli troppo alti e Nicotra ha definito «delinquenti» chi li regola, mentre il presidente di Azienda gardesana servizi Angelo Cresco ha sottolineato che quanto accaduto «non è frutto del caso o della fortuna» perché «non è la prima volta che il Garda eccessivamente alto crea pericolo». Parole a cui risponde l’ingegner Luigi Mille, direttore dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), ente deputato alla gestione dei livelli del Garda. «Ho pensato di querelare il sindaco di Torri, ma nelle sue dichiarazioni non fa nomi e quindi ho desistito», premette Mille, ricordando di aver già avuto un colloquio telefonico con Nicotra lo scorso anno. «Dopo un evento simile con conseguenze analoghe, accaduto però con il lago a 129 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera», dice. I dati misurati dal sistema di telerilevamento del Consorzio del Mincio mostrano che sabato sera il lago era a 135 centimetri ed è cresciuto durante la burrasca fino a sfiorare i 140 centimetri, per poi calare tra domenica e ieri grazie al maggior deflusso nel Mincio dalla diga di Monzambano (chiamata impropriamente di Salionze). «L’ondata di maltempo era prevista e anche noi avevano preventivato le manovre alla diga, ma abbiamo dovuto aspettare per favorire le ricerche della persona dispersa nel Mincio (a Pozzolo, in territorio mantovano, ndr)», spiega Mille, sottolineando che il lago a 135 centimetri era linea con i parametri previsti nel 1965 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. «Chi si è arrabbiato per i livelli», insiste, «deve rendersi conto che per avere il lago più basso si devono cambiare le regole di gestione. Il protocollo del 2013 non si poteva applicare perché quest’anno a febbraio non c’era neve». L’accordo citato prevede una riduzione a 125 centimetri nel periodo febbraio-maggio nel caso in cui il carico nevoso insistente sul bacino gardesano possa assicurare un corrispettivo idrometrico nel lago di almeno 15 centimetri. «Ho già proposto alla Comunità del Garda di trovarci per concordare l’abbassamento del livello massimo a 125 sempre, perché non è possibile farlo davanti alla previsione di un evento meteorologico rilevante». «Ma soprattutto», rileva Mille, «con raffiche di vento di quella portata, dieci centimetri in più o in meno nel lago non cambiano nulla. Un livello più basso non avrebbe ridimensionato le onde». LA PROPOSTA di riesaminare i livelli arriva anche dal senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo, che ha protocollato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per chiedere di «avviare un tavolo con Aipo, Regioni e Comunità del Garda per valutate nuove ipotesi con nuovi e ulteriori livelli da applicare nei casi in cui in inverno non nevica e si presuppone che successivamente, come sempre più spesso accade, si registreranno piogge ed eventi atmosferici intensi». E interviene anche Francesca Businarolo, parlamentare del Movimento 5 Stelle e presidente della commissione giustizia della Camera: «Va fatta chiarezza sui livelli del lago, già alti da molti giorni: i sindaci avevano segnalato la situazione anomala all’Aipo, ma la risposta, che pure è arrivata, non è stata così tempestiva da evitare danneggiamenti». La replica ai sindaci dell’alto Garda arriva anche dal presidente del Consorzio del Mincio Massimo Lorenzi, che oltre a condividere l’analisi del direttore di Aipo invoca il «rispetto» e li invita «a partecipare alle riunioni». «Per avere un bel lago a luglio e agosto», sottolinea, «bisogna assicurare determinati livelli e per farlo la stagione irrigua deve partire con il lago più alto possibile. L’evento di domenica», osserva, «è stato determinato dalle grandi variazioni atmosferiche e non dai livelli. Basta pensare che a inizio aprile la preoccupazione era per la siccità». Lorenzi ricorda che negli ultimi anni Aipo e Consorzio del Mincio hanno investito molto per pulire il Mincio e garantire la tenuta di maggiori deflussi dalla diga. •

Katia Ferraro

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