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Lezioni e bus di studenti Regna solo l’incertezza

Studenti salgono su un bus dell’Atv al mattino presto
Studenti salgono su un bus dell’Atv al mattino presto
Studenti salgono su un bus dell’Atv al mattino presto
Studenti salgono su un bus dell’Atv al mattino presto

A pochi giorni al suono della campanella, molte famiglie di ragazzi che frequentano o si apprestano ad iniziare le scuole superiori vivono nell’incertezza e nel caos di informazioni. La preoccupazione legata all’organizzazione del trasporto pubblico si somma al fatto che in alcuni casi gli istituti scolastici non hanno ancora dato informazioni sull’orario delle lezioni. In merito ai trasporti, l’approvazione delle linee guida che prevedono una capienza massima dell’80 per cento acuisce il timore dei genitori. «Da sempre i pullman scolastici sono sovraffollati», osserva Rita di Peschiera del Garda, mamma di una ragazza che frequenta l’istituto Marie Curie di Garda. «Quest’anno cosa succederà se non verrà potenziato il servizio con corse aggiuntive? Il compito di controllare il numero di persone a bordo spetterà all’autista, con tutte le difficoltà che questo comporta?», chiede. Nel caso del Marie Curie «non sappiamo ancora nulla sull’orario, ci hanno solo anticipato che le prime e le quinte frequenteranno le lezioni in presenza, mentre per le altre classi ci sarà una turnazione». In una circolare d’istituto si legge infatti che a causa della mancanza di spazi per alcune classi si farà ricorso alla didattica digitale integrata «in modalità blended (mista, ndr) con classi in parte in presenza e in parte collegata da casa, con inversione periodica degli studenti». Una situazione analoga ad altri istituti scolastici della provincia, in questi giorni impegnati con le lezioni di recupero degli apprendimenti. «Saprò l’orario solo venerdì pomeriggio», informa un’altra mamma di Peschiera il cui figlio inizierà l’istituto agrario a San Floriano, «per me il problema sarà portarlo fin là, visto che già gli anni scorsi dei ragazzi del paese che frequentavano la stessa scuola rimanevano spesso a piedi e i genitori dovevano accompagnarli o andare a prenderli. Sono andata alla stazione Atv a Garda: non mi hanno saputo dare informazioni perché non hanno certezze sugli orari, visto che dalla scuola non sono ancora arrivate conferme, quindi non ho potuto fare l’abbonamento». Nel caos generale si sta assistendo a un rimpallo di competenze e responsabilità. A metà agosto, ad esempio, il dirigente scolastico del Marie Curie aveva chiamato in causa i sindaci gardesani, comunicando loro che l’istituto non avrebbe organizzato servizi integrativi di trasporto e aveva invitato le amministrazioni a cercare «soluzioni appropriate». La prima cittadina di Peschiera, Orietta Gaiulli, aveva risposto lanciando un appello a mezzo stampa affinché Provincia di Verona, Atv, sindaci e istituti scolastici si incontrassero per trovare delle risposte, ma a distanza di una settimana informa di non aver ricevuto riscontri, motivo per cui «in questo giorni invierò una lettera ai colleghi sindaci della zona chiedendo di scrivere alla Provincia per fare in modo che il problema venga affrontato insieme». Dal canto suo la Provincia, ente di governo (cioè coordinatore) del trasporto pubblico locale veronese, ricorda che il 5 agosto si è tenuta una riunione in videoconferenza con tutti i dirigenti scolastici degli istituti veronesi e che «mancando da parte delle istituzioni scolastiche, a causa dell’emergenza in corso, una tempestiva decisione sulle modalità di avvio del nuovo anno scolastico e in particolare sugli orari, la Provincia non ha potuto che mantenere la stessa programmazione del 2019/2020. Infatti», prosegue la spiegazione, «la ristrutturazione della rete, per venire incontro a orari nuovi o per l’istituzione di turni scolastici, avrebbe richiesto tempi tecnici di circa tre mesi». Corse e orari dei bus ricalcheranno quindi quelli in vigore lo scorso anno scolastico, con la rassicurazione che «l’ente di governo è impegnato a prevedere gli interventi correttivi puntuali rispetto alle esigenze delle singole scuole». «L’obbiettivo», afferma il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, «è garantire quanto più possibile un servizio essenziale per migliaia e migliaia di studenti. Sicuramente l’incertezza generata a tutti i livelli dall’emergenza e dalla sua gestione influirà anche sul trasporto pubblico, qui come nel resto del Paese. Ciò che possiamo fare e che faremo sarà mettere in campo tutti i correttivi a nostra disposizione affinché ragazzi e ragazze possano andare a scuola». •

Katia Ferraro

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