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economia e territorio

Lavoro sul Garda, turismo in preallarme: parte la ricerca degli stagionali

Corsa contro il tempo per scongiurare la carenza di personale registrata negli ultimi anni. A Salò e Limone due cabine di regìa per ingaggiare i lavoratori richiesti «Ma c'è una crisi delle vocazioni che rischia di svuotare il settore»
Lavorare in bar, ristoranti e alberghi è un tipo di occupazione che negli ultimi anni attrae troppo pochi giovani
Lavorare in bar, ristoranti e alberghi è un tipo di occupazione che negli ultimi anni attrae troppo pochi giovani
Lavorare in bar, ristoranti e alberghi è un tipo di occupazione che negli ultimi anni attrae troppo pochi giovani
Lavorare in bar, ristoranti e alberghi è un tipo di occupazione che negli ultimi anni attrae troppo pochi giovani

Sulla riviera del Garda è già allerta per gli «stagionali»: scatta la corsa per trovare personale da impiegare in bar, ristoranti, alberghi, servizi e negozi. Dopo le ultime annate a singhiozzo, il comparto turistico ha perso moltissimi lavoratori e come lo scorso anno, a poche settimane dall’apertura della stagione, il problema da scongiurare è la carenza di personale. Gli imprenditori della ristorazione sono sempre in difficoltà per completare gli organici ed il problema sta diventando strutturale.

 

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Un'attività su due dichiara d'avere problemi di personale

Secondo i dati pubblicati lo scorso febbraio nel report annuale 2022 dell’Osservatorio Ristorazione, il quadro è allarmante: il 76% dei ristoratori ha perso figure professionali di cucina o di sala e uno su due dichiara ad inizio 2023 di avere ancora problemi di personale. Secondo l’indagine a risposta multipla, in sede di selezione spiccano tra i problemi più diffusi l’assenza di candidature in risposta ad annunci (58% delle risposte) seguito dal «no show» a colloquio (39%).

Impegno alla sera e nei fine settimana: rimane uno scoglio 

Il 38% dei candidati si rifiuta di lavorare di sera o nei weekend e festivi, mentre il 20% chiede esplicitamente di lavorare senza contratto. «Se a questo scenario – afferma il presidente dell’Osservatorio ristorazione, Lorenzo Ferrari - uniamo il dato del dimezzamento in sei anni degli iscritti alle scuole alberghiere, eccola fotografia di una forza lavoro disillusa da un settore che per troppo tempo ha offerto condizioni poco entusiasmanti».

Negli istituti alberghieri del Garda crescono gli iscritti

Il  calo degli iscritti alle scuole non contempla per ora il Garda: «Le iscrizioni da noi non sono diminuite, anzi, il numero è più o meno costante – afferma la dirigente dell’Ipseoa Caterina de’ Medici di Gardone Riviera (con sede anche a Desenzano) Marialuisa Orlandi. Sono aumentati anche gli alunni con “attenzioni speciali”, del resto sulla riviera il nostro è l’indirizzo più specializzante e dai ristoratori c’è maggiore considerazione e integrazione anche per queste diversità. Riceviamo inoltre spesso e volentieri richieste da parte di ristoranti e locali in genere: nel sito della scuola abbiamo creato uno spazio dedicato alle offerte di lavoro dove noi pubblichiamo le proposte a disposizione di studenti ed ex alunni». «Il calo delle vocazioni è dopo la scuola – continua –: il comparto turistico ha ritmi di lavoro non confacenti alle aspettative dei ragazzi. Si potrebbe creare un tavolo di lavoro gardesano con tutti gli attori turistici per coniugare domanda e offerta».

 

Luciano Scarpetta

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