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La storia dei treni tra Caprino e Garda rivive in un gioco

La Giunta comunale ha deciso l’acquisto di 100 scatole del gioco da tavola «la Bigiona» per una spesa di 5mila 709 euro. Si tratta del frutto del lavoro svolto da una ventina di ragazzi di Bardolino e Garda nell’ambito del progetto «Generazione 2.2», coordinato e pianificato da Arianna Dalle Vedove e Roberta Bortolini, educatrici dei due Comuni gardesani confinanti tra loro e nel passato collegati dal trenino: la «Bigiona» appunto. Le scatole del gioco saranno messe in vendita e il ricavato verrà devoluto per sostenere attività sociali e per i giovani di Bardolino. Partendo dalla storia della linea ferroviaria Verona-Caprino-Garda, realizzata nel 1904 e dismessa nel 1956, i ragazzi hanno realizzato un viaggio virtuale arrivando alla produzione del gioco in scatola grazie al finanziamento della Regione Veneto. Nella circostanza i due Comuni hanno unito le loro quote, costruito un progetto unitario che ha permesso al gruppetto di adolescenti dei due paesi di partecipare a costo zero al corso svolto dal grafico Emanuele Dall’acqua. Tutti insieme hanno sviluppato un percorso partito nell’estate scorsa e che li ha portati innanzitutto a scoprire la storia della ferrovia Caprino-Garda tramite il professor Fabio Gaggia autore del libro «Quel treno per Garda», l’ingegner Antonio Giusti, figlio dell’allora direttore della linea ferroviaria, il professor Armando Gallina e tanti altri anziani che hanno trasmesso la loro esperienza diretta di quel periodo. Da Affi il trenino giungeva, per Cavaion e Calmasino, a Bardolino, il più importante centro commerciale della sponda veronese del lago, si passava sotto la Rocca e si faceva capolinea a Garda. Il primo treno giunse a Bardolino, in una giornata piovigginosa, la domenica mattina del 31 gennaio 1904. •

S.J.

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