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La Provincia diffida Italpollina «Rispetti il divieto di scarico»

Lo stabilimento di Italpollina a Rivoli
Lo stabilimento di Italpollina a Rivoli
Lo stabilimento di Italpollina a Rivoli
Lo stabilimento di Italpollina a Rivoli

Italpollina torna sotto esame. E gli ultimi riscontri non sembrano incoraggianti per l’azienda di Rivoli - che tratta le deiezioni avicole in modo industriale e ne ricava fertilizzanti organici – e che negli ultimi anni è stata al centro di manifestazioni di cittadini e di critiche anche dei politici locali per i continui odori provocati e per i presunti continui rinvii nella risoluzione del problema. A tal punto che la Provincia nei giorni scorsi ha emesso una diffida diretta all’impresa per rispettare le prescrizioni dell’Aua, Autorizzazione unica ambientale, del settembre 2018 e chiedendo di rispettare il divieto di scarico e l’obbligo di gestione dei rifiuti liquidi e di trasmettere la documentazione idonea che attesti l’avvio dello smaltimento dei materiali di scarto. Un avvertimento che se non verrà rispettato, afferma l’ente provinciale, porterà all’avvio della procedura per la revoca dell’autorizzazione e la chiusura dell’impianto. L’azienda, a quanto riferisce la Provincia, ha risposto alla diffida (provvedimento che può essere impugnato davanti al giudice amministrativo), anche se i contenuti della replica non si conoscono ancora. La presa di posizione della Provincia nasce dopo un approfondito sopralluogo fatto lo scorso 19 dicembre nella ditta da parte di un tecnico Arpav, accompagnato da un dipendente comunale di Rivoli e da un responsabile di Ags, Azienda gardesana servizi. Nel corso della visita, alla quale era presente anche un consulente dell’impresa, si è verificato in particolare lo stato dei lavori di allacciamento alla fognatura e la situazione degli smaltimenti di rifiuto liquido, l’ubicazione del pozzo di approvvigionamento idrico autonomo e si è rilevata la lettura del contatore acquedotto e la presenza di eventuali odori. Dall’ispezione effettuata e secondo i calcoli realizzati da Arpav, Comune e Ags e in base alla documentazione fornita dalla multinazionale, tra il 25 febbraio e il 12 dicembre 2019 – periodo di riferimento – il rifiuto liquido da smaltire sarebbe dovuto ammontare a 12.180 metri cubi. Ma in realtà, come riporta il verbale del sopralluogo, il materiale eliminato tracciato è stato di soli 6.390 metri cubi. «Dei 5.789 metri cubi mancanti non è dato conoscere le modalità di smaltimento», è scritto nel verbale. In sostanza ci si chiede che fine abbiano fatto i quasi seimila metri cubi di materiale mancante e inoltre si richiede che il rifiuto liquido prodotto dall’impianto di depurazione sia conforme alle quantità stabilite dalla relazione tecnica presentata ad Ags per lo scarico in fognatura. Quanto all’allacciamento alla fognatura, Ags ha realizzato una tubazione che collega l’azienda con il depuratore di Affi, cui è legata un’apposita deroga sui limiti da rispettare. Tuttavia, secondo Azienda gardesana servizi e dopo il riscontro durante il sopralluogo, Italpollina non si è ancora adeguata e allacciata, nonostante l’opera fognaria sia stata realizzata quindici mesi fa. Al riguardo Armando Luchesa e Stefano Passarini, rispettivamente sindaci di Rivoli e Costermano, sono chiari: «Ora basta. Dopo i risultati del sopralluogo e il provvedimento della Provincia Italpollina deve intervenire una volta per tutte, senza rimandare il problema, che è duplice: da una parte le acque di scarico, dall’altra i fumi che provocano gli odori che ancora ammorbano il territorio. Sono passati anni ma l’azienda non ha mai agito concretamente per risolvere il problema. È ora di farlo. Il nostro intento», sottolineano i due sindaci, «non è quello di chiudere l’azienda. La nostra è un’azione di responsabilità nei confronti del territorio, dei nostri cittadini e della tutela della salute pubblica». Deluso e amareggiato anche Angelo Cresco, presidente di Ags. «Siamo andati incontro alla ditta in tutti i modi. Abbiamo offerto tutte le possibilità per rispettare le normative, a partire dalla costruzione del collettamento fino ad Affi. L’atteggiamento dell’azienda è incomprensibile. Siamo preoccupati». Sulla questione è stata contattata la stessa Italpollina chiedendo una replica con alcune domande specifiche sulle ultime novità emerse. «Al riguardo l’azienda», scrive l’amministratore delegato Rosanna Campagnari Bonini, «ha provveduto a inoltrare le risposte richieste alle autorità competenti e con le stesse si sta confrontando in piena trasparenza e collaborazione». Intanto oggi alle 20,45 nella sala civica di Costermano in piazza del Donatore il comitato Pro Life ha organizzato un incontro pubblico. •

Emanuele Zanini

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