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La prima volta sul lago di Tullio De Piscopo

Tullio De Piscopo durante un concerto
Tullio De Piscopo durante un concerto
Tullio De Piscopo durante un concerto
Tullio De Piscopo durante un concerto

Il teatro Corallo sabato alle 20.45 diventerà il palcoscenico di un grande artista della musica italiana. Per la prima volta approda nel centro gardesano Tullio De Piscopo, poliedrico artista che ha legato la sua intensa carriera professionale a grandi successi discografici. Difficile fare una graduatoria dei pezzi più noti e amati anche se viene immediato l'accostamento, per il grande pubblico, ad “Andamento lento”, hit che il cantautore portò a Sanremo nel 1988 e vinse, nello stesso anno, il Festivalbar. Di certo è riduttivo ricordare solo per questa canzone uno dei batteristi più bravi del mondo che ha collaborato con artisti del calibro di Astor Piazzolla o del “fratello” in Blues Pino Daniele. Una carriera partita da un quartiere povero di Napoli, Porta Capuana. «Un'isola felice. Lì c'era tutto il mondo», racconta con amabilità e semplicità al telefono Tullio De Piscopo. La sua inconfondibile voce apre lo scrigno dei ricordi oltre a rivelare un simpatico aneddoto. «A Bardolino non ci sono mai stato, non ci ho mai messo piede ma il suo nome è iniziato a risuonare a casa mia da ragazzino. Per induzione più che per specifica richiesta. Vede, a Napoli si usava andare dal cantiniere a prendere il vino sfuso e mio padre mi dava i soldini, soprattutto la domenica, e mi diceva “Va a prendere due litri di Valpolicella” Mi chiedevo ma che vino è, da noi a Napoli abbiamo il Terzegnio vesuviano», continua in stretto napoletano De Piscopo, pronto a stoppare l'inevitabile correzione. «Sì, lo so che il Valpolicella non ha gli stessi sapori del Bardolino ma all'epoca sprigionò la mia curiosità e andai a vedere dov'era questa località e m'imbattei nel nome di Bardolino, vino che poi assaggiai. Soprattutto quando venni a Lazise per una tappa del Festivalbar con Salvetti. Il lago di Garda? Sono stato a Salò, ma soprattutto a Riva del Garda quando si teneva un fortunato programma televisivo come la Vela d'Oro organizzata da Ravera. E poi c'è Verona. Mamma mia che emoziono la vittoria a L'Arena nel 1988 con l'album “Bello carico” che conteneva il singolo “Andamento lento”». Continua: «Fu una soddisfazioni immensa. Quando si misero in fila i protagonisti di quella serata stavo davanti a Ramazzotti, Zucchero, Renato Zero, Vasco Rossi. Ero lì senza tanti fronzoli, senza autisti, guardie del corpo. Mi sono sempre mosso da solo, senza il supporto di nessuno anche per evitare di essere “prigioniero” dello Star System. Già da tempo abitavo a Milano, dov'ero emigrato per sfondare nella musica e non c'è dubbio che l'inizio sia stato molto duro», continua De Piscopo che al Veneto ha legato un altro episodio. «Suonavo in una località vicino a Padova e il giorno dopo avrei dovuto volare a Napoli per registrare, nel primo pomeriggio, una trasmissione televisiva. “Non si preoccupi” mi dissero la sera dopo lo spettacolo. “Verona è qui vicino domani c'è tempo”. Sta di fatto che quando il taxi raggiunse lo scalo di Verona l'aero stava già rullando sulla pista. Non ci ho pensato due volte e a chi guidava ho detto di girare l'auto e andare a Napoli. Quante risate durante il tragitto». Tornando al presente De Piscopo annuncia: «Sabato a Bardolino proporrò una specie di cronistoria della mia carriera partendo da Pino Daniele per arrivare ad Astor Piazolla, uno dei più grandi artisti del Novecento. “Libertango”, rappresenta il passaggio di Piazzola dal tango tradizionale al Tango Nuevo e lì c'è il mio contributo come percussionista. Lo spettacolo durerà un'ora e mezza e sarò accompagnato da sei musicisti. Mi hanno detto che il teatro non è molto grande ma non fa differenza. L'unica cosa importante è fare musica trasmettere la passione e l'amore per il nostro lavoro. Non mancheranno momenti di dialogo con il pubblico e di solito c'è sempre molta curiosità da parte dei presenti. Dopo Bardolino andrò a Francavilla a Mare per poi risalire al nord ad Alessandria. Da due anni giriamo dappertutto con questo spettacolo». Ma c'è una sua canzone a cui si sente più legato? «Un artista sinceramente è legato a tutte le sue creazioni ma una in particolare non posso non citarla. È “Andamento lento” che poi non si chiama più “Santo andamento lento”. No, non sono impazzito. Semplicemente questa canzone mi ha dato la possibilità di comprare la casa alla mia famiglia. E se lo meritava. Eravamo poveri, in un'abitazione piccola e senza bagno. Quando ho avuto la possibilità ho acquistato una casa con quattro bagni», ride De Piscopo che ha l'ultimo pensiero per i suoi genitori. «Devo la mia carriera a loro. Mi hanno amato tantissimo. Soprattutto mia mamma ogni tanto mi raggiungeva in tournée. Una volta venne a Viareggio. Si suonava a notte fonda e l'abitudine era cenare al termine del concerto. Siamo andati a mangiare alle tre e mezza di notte. Lei non era abituata a da quel giorno non mi ha più seguito», racconta ridendo Tullio De Piscopo. •.

Stefano Joppi

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