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CAPRINO

Gabriella, la parrucchiera di Pesina, lascia il negozio dopo 57 anni

Gabriella Micheletti, parrucchiera a Pesina: depone le forbici dopo 57 anni (foto Pecora)
Gabriella Micheletti, parrucchiera a Pesina: depone le forbici dopo 57 anni (foto Pecora)
Gabriella Micheletti, parrucchiera a Pesina: depone le forbici dopo 57 anni (foto Pecora)
Gabriella Micheletti, parrucchiera a Pesina: depone le forbici dopo 57 anni (foto Pecora)

Era ancora una bimba, in colonia a Senigallia, quando spedì la cartolina con cui firmò il suo destino. Mandava i saluti a mamma e le scriveva che, al ritorno, avrebbe voluto trovare un grembiule bianco. «Perché allora le parrucchiere lo indossavano, bianco o rosa. E io lo volevo bianco», spiega. Così Gabriella Micheletti, che il 10 gennaio ha compiuto 70 anni e il 31 dicembre ha chiuso il suo salone in via Boldiera 2 a Pesina, ricorda la ferma volontà con cui scelse la sua professione. Scelta sostenuta ogni giorno con passione, cui ora rinuncia un po’ per l’età, dice, e un po’ perché, anche a lei, il Covid-19 ha «sparigliato le carte». «Lavorare è diventato difficile. Molti temono contagi ed è dura districarsi tra regole in continua evoluzione», dice.

 

«Però i suoi 57 anni di servizio, sempre alla nostra comunità, sono esemplari», afferma Maria Teresa Girardi, sindaco dal 1995 al 2004, referente dell’Associazione antichi originari di Pesina, autrice dell’opuscolo «Sessant’anni con le mani nei capelli». «Abbiamo ritenuto doveroso dedicarglielo perché Gabriella è testimone della vita sociale degli ultimi sei decenni di Pesina», aggiunge. L’opuscolo verrà presentato entro gennaio. «Ora che sto per lasciare», dice Micheletti, «mi tornano in mente mille ricordi. Sebbene mio nonno sognasse per me un altro destino, disposto persino a finanziare un nuovo macchinario per farmi fare la magliaia, restai sempre ferma nel mio proposito». A 13 anni era già all’opera in via San Luigi 436. «Facevo l’apprendista da una parrucchiera e mi bastò per capire che era la mia strada», afferma. A 16 anni era già autonoma in una stanza dell’osteria di sua nonna in via Fossà. Ci restò fino a 20 anni e, dopo il matrimonio e la nascita della figlia tornò in centro e nel 2000 nella sede attuale.

 

«Dopo la scuola a Verona mi sono sempre tenuta aggiornata, frequentando corsi di perfezionamento e cura del capello in varie città; ho istruito stagiste e tirocinanti, acconciato ospiti della Rsa di Pesina, anziani e disabili a domicilio. Poi», continua, «ho rappresentato le colleghe nella commissione comunale preposta al parere sul rilascio delle licenze. Ma ho sempre amato soprattutto lavorare coi capelli, trasformarli con la fantasia in onde e boccoli, ravvivare toni smarriti in tinte vive e lucide». Come il rosso striato di arancione dell’ultima sposa acconciata puntando perle tra le ciocche. Sì, perché di spose ne ha viste. «Almeno trecento», precisa.

 

«Se del mio lavoro mi è sempre piaciuto tutto, la massima soddisfazione è stata preparare spose, un lavoro creativo, emozionante che mi ricordava il giorno del mio matrimonio. In questi anni mi hanno chiesto di acconciarne molte in arrivo dall’Irlanda che si sposavano dalle nostre parti. È stato entusiasmante inventare pettinature con quei bei capelli lunghi». Poi mormora: «Mi pare impossibile avere 70 anni». Così, pur avendo addobbato a Natale il salone con lustrini, tappeto rosso, renne e statuine, lascia. È l’ora della svolta. «Questa pandemia ha cambiato tutto: ritmi e bisogni», sottolinea. «Ora desidero stare più vicina a mio marito Angelo, a mia figlia Erica e ai suoi due gemellini».

Barbara Bertasi

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