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La festa di San Michel batte il Covid

San Zeno di Montagna e Brenzone non rinunciano alle tradizioni, nonostante il Covid. I due Comuni hanno deciso di confermare anche quest’anno San Michel, la più antica manifestazione della zona che si festeggia ogni anno il 29 settembre, giorno in cui si celebra San Michele Arcangelo e in cui si conclude l’alpeggio e i malghesi si ritrovano per la compravendita del bestiame. Quest’anno l’evento, patrocinato dai due Comuni, si terrà ugualmente, seppur in forma molto ridotta. «Ci siamo confrontati con le parti coinvolte nell’organizzazione della storica manifestazione e con gli allevatori stessi», premette il sindaco di San Zeno di Montagna Maurizio Castellani. «Ma ad un evento così sentito non potevamo rinunciare». Non ci sarà quindi il tradizionale mercato del bestiame con la valutazione dei capi e i vari momenti conviviali che di solito animano la festa. «Sarebbe stato quasi impossibile far rispettare tutte le norme anti-Covid», ammette con un pizzico di amarezza Castellani, cui gli fa eco il primo cittadino di Brenzone, Davide Benedetti. «La ricorrenza, così importante per il nostro territorio, rimane, seppur più in piccolo. Ma in questo modo la tradizione rimane viva». Nello specifico martedì 29 dopo le messa delle 10 nella chiesa di San Bartolomeo a Prada Bassa, alle 11 inizierà la transumanza del bestiame lungo la strada che da Prada porta a Lumini. Nel corso della giornata la festa verrà animata dal gruppo folcloristico di Grezzana. Nei ristoranti si degusterà il piatto tipico di San Michele: trippe, pito, capussi e pearà.

EM.ZAN.

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