Una sessantina di persone, tra cui genitori, ragazzi e bimbi in età da asilo e primaria, si sono ritrovati stamattina davanti alla scuola primaria di Cavaion per dire no alla didattica a distanza e basta a bambini e ragazzi isolati a casa davanti a un computer.
Insieme per dire sì, invece, alla scuola in presenza fatta di relazioni ed esperienze dirette, oltre che di programmi didattici. La manifestazione è stata organizzata da un gruppo di genitori e si è svolta in modo pacifico, con alcuni papà e mamme che hanno spiegato le ragioni del flash mob in favore dei diritti dei bambini. «Difendere tali diritti è un atto indispensabile e fondamentale» affermano.
«La Dad non è scuola vera e i bambini hanno diritto, oltre che bisogno per la loro crescita, di stare insieme ai loro coetanei per condividere idee, abitudini e giochi. Che ne sarà altrimenti del loro futuro?». Dato il periodo di zona rossa e di forti restrizioni sugli spostamenti, tutte misure volte a contrastare la diffusione del Covid-19, l'iniziativa è stata guardata a vista dalla polizia locale e dai carabinieri della stazione cavaionese. Per sicurezza è stato chiuso al traffico il tratto di via Battisti su cui si affaccia l'ingresso della scuola primaria e dove per un'ora circa hanno sostato tutte le persone che hanno aderito alla manifestazione.