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POLEMICA A TORRI

L’ordinanza anti pipì
per i cani scatena
l’ironia dei proprietari

Marisa Grego, padrona di Cleo, propone con un po’ di sacrcasmo di raccogliere l’urina dei cani con la carta assorbente FOTOSERVIZIOAMATOMaddalena Biasi con i suoi caniClaudio Anselmi con Whisky
Marisa Grego, padrona di Cleo, propone con un po’ di sacrcasmo di raccogliere l’urina dei cani con la carta assorbente FOTOSERVIZIOAMATOMaddalena Biasi con i suoi caniClaudio Anselmi con Whisky
Marisa Grego, padrona di Cleo, propone con un po’ di sacrcasmo di raccogliere l’urina dei cani con la carta assorbente FOTOSERVIZIOAMATOMaddalena Biasi con i suoi caniClaudio Anselmi con Whisky
Marisa Grego, padrona di Cleo, propone con un po’ di sacrcasmo di raccogliere l’urina dei cani con la carta assorbente FOTOSERVIZIOAMATOMaddalena Biasi con i suoi caniClaudio Anselmi con Whisky

C’è chi sorride e ironizza, chi si indispettisce, chi la prende con filosofia. Ma quel che è certo è che a Torri non ha lasciato indifferenti le persone in merito all’avviso firmato dal sindaco Stefano Nicotra che tra l’altro ai proprietari di cani di raccogliere non solo la popò ma anche l’urina, senza specificare come.

Il giorno dopo in paese non si parla d’altro, tra cittadini e turisti presenti nel paese gardesano, con più di qualcuno che è già a conoscenza del nuovo e insolito provvedimento che ha scatenato le proteste delle associazioni animaliste e ha trovato spazio non solo nelle cronache locali ma pure a livello nazionale.

Claudio Anselmi ha una seconda casa a Torri e durante il periodo estivo ama fare qualche giretto in bicicletta assieme al suo piccolo Whisky, un simpatico Yorkshire Terrier di 4 anni. «Per qualcuno Whisky è diventato la mascotte del paese», racconta Anselmi. «Con questa ordinanza ora come farò? Non potrò più tenerlo libero a scorrazzare tra le vie del centro per paura che faccia qualche goccio di pipì».

Anche alcuni proprietari dei banchetti disposti ieri attorno al molo De Paoli in occasione del mercato dell’Antiquariato, non hanno gradito le nuove disposizioni. Franca Fumaneri, di Dossobuono, se la prende con il primo cittadino torresano: «Ci spieghi il sindaco come faremo a girare liberamente per il paese: magari porteremo i nostri cagnolini in qualche casa privata, a partire dalla sua», afferma provocatoria Fumaneri. Che aggiunge: «Oggi (ieri per chi legge, ndr) saputa la notizia ho preferito lasciare a casa il mio cane. Non avrei saputo dove portarlo per fargli fare i suoi «bisognini»».

Giuliano Zanetti, proprietario di Losco, un incrocio tra un labrador e un pastore tedesco accovacciato a terra ai piedi del castello scaligero, è sorpreso della nuova disposizione comunale. «Non avrei mai immaginato. Non lo porterò più o dovrò stare più attento. Certo che è un provvedimento che fa riflettere. Darei semmai multe ancora più salate a chi lascia le feci dei cani in mezzo alla strada senza raccoglierle, piuttosto che concentrarmi sull’urina dei cani».

Maddalena Biasi mentre passeggia sul lungolago con in braccio Pedro e Pippi, i suoi due affezionati cagnolini, scuote la testa: «Sono costretta a tenermeli così. Non posso farli scendere a terra, come farei a pulire dove fanno pipì?», si domanda, piuttosto indispettita dal regolamento comunale. Un gruppo di amici di Monza in vacanza sul lago di Garda commentano la notizia. Tra questi c’è chi non sapeva nulla e ironizza, quasi divertito: «Vorrà dire che metteremo un pannolino, anzi un pannolone», afferma ironicamente Fausto Bernardini, mentre porta a spasso Totò, un dolce meticcio di 7 anni di oltre una ventina di chili preso al canile.

Appreso l’ordine imposto ai proprietari di cani, Giorgia Rollini pensa per qualche secondo ad una soluzione e poi ipotizza: «Doteremo i nostri amici a quattro zampe di catetere? Altrimenti il Comune potrebbe costruire bagni pubblici per cani». Marisa Grego, proprietaria di una casa per le vacanze a Torri e padrona di Cleo, una tenera barboncina, è perplessa: «Sono la prima ad essere d’accordo nel raccogliere le feci. Quando incontro persone che non lo fanno le rincorro e chiedo loro di pulire. Mi sembra questione di educazione e civiltà. Ma raccogliere la pipì mi sembra davvero troppo. Come dovremmo farlo? Con la carta assorbente? E in paese non ci sono aree per cani. Il Comune dovrebbe attrezzarsi».

Emanuele Zanini

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