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L'assassino in carcere

Impellizzeri, la Procura chiederà il trasferimento da Sollicciano a Montorio

Emanuele Impellizzeri
Emanuele Impellizzeri
Emanuele Impellizzeri
Emanuele Impellizzeri

Emanuele Impellizzeri potrebbe tornare a Verona prima del previsto. La Procura di Verona sembra infatti intenzionata a chiedere quanto prima il trasferimento dal carcere di Sollicciano (Firenze) del 38enne che ha confessato il brutale omicidio di Chiara Ugolini, la giovane ritrovata dal fidanzato senza vita nella loro abitazione di Calmasino.


L’uomo, di origine siciliana, si trova nell’istituto penitenziario fiorentino dopo che una pattuglia della Stradale, proprio all’altezza di Firenze, ha interrotto la sua fuga sulla A1 in direzione sud. Da allora, come previsto dal protocollo antiCovid del carcere, si trova in isolamento, il cui termine è previsto per il 20 settembre. Data prima della quale non sarebbe consentito lo spostamento, salvo una richiesta urgente formalizzata dalla procura di Verona, a cui il Gip fiorentino che ha interrogato il killer (rimasto in silenzio) ha già inviato gli atti.


Richiesta che dunque il pm titolare del fascicolo, Eugenia Bertini, sembra intenzionata a far partire a stretto giro, in modo che il killer arrivi a Montorio in pochi giorni.

 


Troppe sono infatti le domande ancora aperte dopo che l’uomo ha ammesso di aver ucciso la ventisettenne facendola cadere con una spinta. Un racconto che ha trascurato tantissimi dettagli emersi invece con l’autopsia, eseguita da Giovanna Del Balzo: diversi traumi interni, alla nuca, al torace, all’addome, segno di una colluttazione violenta con l’aggressore, ma nessuna lesione che da sola spieghi la causa del decesso. E poi quello straccio, imbevuto di una sostanza caustica, che l’assassino le ha spinto in bocca.

 


In attesa della relazione approfondita che il medico legale si è impegnato a consegnare entro 60 giorni, la Procura vuole cominciare a vederci chiaro interrogando il reo confesso, che a dire del suo difensore, l’avvocato Mattia Guidato, si sarebbe dimostrato disponibile a collaborare. Esternazioni che ovviamente andranno poi messe a confronto con i riscontri oggettivi emersi dalle indagini, come i segni e le tracce rilevate sul corpo della vittima e del suo carnefice nell’immediatezza del delitto. Per capire se davvero il movente a sfondo sessuale, che al momento sembra il più probabile, sia davvero all’origine di un delitto così odioso.

Elisa Pasetto

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