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Il Parco non rimborsa
ma offre altri ingressi

La calca dei visitatori
La calca dei visitatori
La calca dei visitatori
La calca dei visitatori

Chi va a Gardaland deve necessariamente mettere in conto i tempi d’attesa, a volte lunghissimi, per entrare e salire sulle attrazioni. Ma quello che è successo ieri, con black out e funzionamento a intermittenza delle attrazioni nella parte centrale della giornata, ha fatto perdere la pazienza a molti, e davvero in tanti sono stati i visitatori che già verso le 14 si sono accalcati all’uscita decisi a chiedere il rimborso del biglietto. «Siamo riusciti a salire solo su quattro giostre, poi ovunque andavamo facevamo la fila per niente: tutto fermo», racconta una mamma di Varese, a Gardaland con marito e due bambini, «ci hanno detto che il disagio sarebbe durato solo cinque minuti, intanto il tempo passava. Ne abbiamo perso anche negli uffici informazioni, cercavano di tenerci calmi sostenendo che erano imprevisti che possono verificarsi, visto che Gardaland non è un parco giochi. Ma a me, che sono venuta altre volte, non è mai successo. Ci siamo stufati e ora vogliamo uscire». Omema e Claudio vengono da Sankt Moritz, Svizzera, e puntano al rimborso: «È stato tutto un entrare e uscire dalle code per le attrazioni, sembrava ripartissero e poi ci avvisavano che erano di nuovo bloccate», spiegano. «Giornata da dimenticare, con tutta questa gente non c’è un servizio adeguato. Sembra ci vogliano dare la possibilità di tornare domani (oggi per chi legge ndr), ma siamo venuti solo per Gardaland e stasera dobbiamo ripartire». Decisa a chiedere il rimborso una comitiva di Catania, a Gardaland per sfruttare il soggiorno organizzato in occasione di Vinitaly. «A causa del black out non funzionavano nemmeno i ristoranti», racconta una donna del gruppo. «Vogliamo il rimborso perché nei prossimi giorni siamo a Vinitaly e poi torniamo a Catania». Due ragazzi di Parma chiedono la restituzione dei soldi, ma si devono accontentare di due buoni ingresso da sfruttare entro novembre. K.F.

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