<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Borgo porta occupazione

A passeggio nell’area del «Borgo Bardolino» da poco aperta al pubblicoL’atmosfera suggestiva del «Borgo» illuminato all’mbrunire
A passeggio nell’area del «Borgo Bardolino» da poco aperta al pubblicoL’atmosfera suggestiva del «Borgo» illuminato all’mbrunire
A passeggio nell’area del «Borgo Bardolino» da poco aperta al pubblicoL’atmosfera suggestiva del «Borgo» illuminato all’mbrunire
A passeggio nell’area del «Borgo Bardolino» da poco aperta al pubblicoL’atmosfera suggestiva del «Borgo» illuminato all’mbrunire

Un’oasi di pace e tranquillità, ma anche uno scrigno di sapori e moda made in Italy. È stato inaugurato il 21 luglio il Borgo Bardolino, area privata di cinquemila metri quadrati ora aperta al pubblico dalle 7 alle 24 tramite ingressi da via San Martino, via Giuseppe Verdi e piazzetta Agostino Guerrieri.

La famiglia Rizzardi, che qui fino al 2012 possedeva la sede principale dell’azienda agricola Guerrieri Rizzardi dislocata tra lago di Garda e Valpolicella, ha ristrutturato una serie di edifici di diverse epoche che ora ospitano wine bar, ristorante e pizzeria, negozi di abbigliamento e accessori, luoghi destinati all’ospitalità e una grande sala conferenze ancora da ultimare. In totale, sono circa 150 le persone impiegate in tutte queste nuove attività di ristorazione e commercio.

Il progetto è stato illustrato da Agostino Rizzardi a qualche centinaio di invitati alla cerimonia inaugurale: amministratori di Bardolino e dei comuni limitrofi, come la vice sindaca di Bardolino Marta Ferrari con vari assessori e consiglieri comunali, la sindaca di Cavaion Sabrina Tramonte, l’assessore alla cultura e al turismo di Negrar, Camilla Coeli, dato che i Rizzardi hanno proprietà anche in terra negrarese; rappresentanti del mondo del vino, con in prima fila il presidente del Consorzio Tutela Vini Bardolino, Franco Cristoforetti; architetti, ingegneri, tecnici e professionisti che hanno curato restauri e nuove destinazioni d’uso di ogni stabile del grande complesso.

Insieme ad Agostino Rizzardi sono intervenuti, per illustrare dettagli storici, tecnici e stilistici dell’intervento, ripercorrendo anche la storia di Bardolino: Massimo Donisi, dello studio Donisi e Manfrin di Sant’Ambrogio di Valpolicella, coprogettista che ha curato i rapporti con pubblica amministrazione e Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici; Filippo Giustiniani, dello studio Filippo Giustiniani e Partners di Bassano del Grappa (Vicenza), direttore dei lavori e coordinatore della parte ingegneristica; Andrea Borri dell’Humusstudio di Milano, curatore di tutta la parte più artistica.

«Ci ha guidato l’idea di restaurare tutti gli spazi leggendo quello che gli edifici ci comunicavano» spiega Agostino Rizzardi, «nell’intento di integrarci bene con il resto del paese e ampliarne la bellezza e l’offerta per veronesi e visitatori».

Borgo Bardolino si propone insomma come area «cerniera» nel centro storico, invalicabile fino a pochi anni fa per la presenza della cantina. Tanto che anche molti bardolinesi, ieri e in queste prime settimane di apertura, sono entrati per la prima volta in questa zona rimanendo a bocca aperta.

Camilla Madinelli

Suggerimenti