<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il caso

«I sub a Torri del Benaco? Sì, ma solo in acque delimitate»

Il divieto Subacquei durante un’immersione nel Garda: immergersi a Torri è vietato fino a fine giugno
Il divieto Subacquei durante un’immersione nel Garda: immergersi a Torri è vietato fino a fine giugno
Il divieto Subacquei durante un’immersione nel Garda: immergersi a Torri è vietato fino a fine giugno
Il divieto Subacquei durante un’immersione nel Garda: immergersi a Torri è vietato fino a fine giugno

Passi avanti per lo sblocco dell’attività subacquea a Torri. Lunedì scorso il sindaco Stefano Nicotra ha avuto il primo incontro con cinque subacquei in rappresentanza dei portatori d’interesse di questa pratica sportiva. «Per iniziare a ragionare su come eliminare lo stop alle immersioni», ha detto il sindaco.

Martedì la svolta La decisione definitiva, comunque, sarà presa martedì, quando il primo cittadino riunirà al tavolo subacquei, vertici della polizia locale, vigili del fuoco e Guardia costiera, che coordina i soccorsi su tutto il lago di Garda. La convocazione del tavolo era stata suggerita a Nicotra dal prefetto di Verona nell'ambito della riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza riunitosi a Bardolino il 9 marzo scorso.

Per capire la situazione, bisogna fare un passo indietro di alcune settimane. Con l'ordinanza numero 34 del 22 febbraio scorso, firmata in qualità di responsabile dell’area vigilanza e territorio e di ufficiale di governo Nicotra aveva interdetto le acque del lago nel territorio di Torri ai sommozzatori per almeno 120 giorni. Ordinanza tuttora in vigore e che, se non revocata, bloccherà fino a fine giugno la possibilità di immergersi in qualunque punto del territorio.

Il divieto era scaturito dopo il decesso di un sub, avvenuto il 19 febbraio a Torri. Ennesimo incidente nel lago negli ultimi anni, il quarto in cinque anni a Torri. Di qui lo stop ai sub. Il neo-costituito Comitato delle attività subacquee del Garda, che raggruppa i sub delle sponde veneta, trentina e lombarda, aveva scritto una mail chiedendo un incontro urgente al sindaco. A firmare erano stati Lorenzo Parisi per conto degli operatori economici del settore, Luca Rossi e Davide Furlani per le associazioni di sub della sponda veronese, Enrico Sala e Nicola Ingravalle per le associazioni della sponda bresciana, Luca Miori per le associazioni della sponda trentina e Massimo Giorgetti, ex assessore regionale, come rappresentante al tavolo tecnico della Comunità del Garda.

Lunedì scorso, come detto, c'è stata la prima riunione, «propedeutica all'appuntamento del 5 aprile per arrivare con idee condivise e da proporre al tavolo per superare il problema», ha aggiunto Nicotra. Le associazioni subacquee veronesi e bresciane sono attualmente impegnate anche in un altro tavolo: quello organizzato dalla Comunità del Garda per aggiornare la normativa interregionale sulle attività e gestione del lago di Garda, tra cui la subacquea. Cosa è emerso durante l'incontro e di quali proposte si discuterà al tavolo il 5 aprile? Presto detto.

«I sub sono arrivati con spirito di collaborazione», hanno spiegato Nicotra e il vicecommissario della polizia locale di Torri Domenico Tenca. «Sono state analizzate varie ipotesi per superare l'attuale stato di sospensione delle attività subacquee. Stiamo ragionando sulla creazione di campi di immersione ben delimitati da boe per lo svolgimento delle attività subacquee. Solo in quelle aree ci si potrà immergere e le stesse saranno controllate dai centri Diving che faranno poi riferimento alla polizia locale per la registrazione dei brevetti e le certificazioni sanitarie».

Vietata l’improvvisazione. A Torri sembra quindi che si vada verso un «no» all’improvvisazione tecnica o a quella sanitaria, e un «no» ai sub «fai da te». Martedì mattina il tavolo deciderà come procedere. «Se le regole saranno condivise», ha detto Nicotra, «proporrò anche agli altri colleghi sindaci di attuarle su tutta la sponda veneta e, in prospettiva, si potrebbe uniformare un regolamento su tutto il lago coinvolgendo la Comunità del Garda».

Barca d’appoggio. Tra i punti da analizzare al tavolo del 5 aprile prossimo ci sono anche valutazioni sull'opportunità di prevedere la presenza di una barca d’appoggio per immersioni da riva, il divieto di immersione al di fuori dei campi delimitati, l’obbligatorietà di visita medico-sportiva specifica per l'esercizio dell'attività. E ancora, la limitazione delle attività di immersione nelle ore notturne e la necessità di essere in possesso del brevetto per potersi immergere. «Inoltre», ha spiegato Nicotra, «stiamo ragionando assieme ai sub anche sulla necessità del brevetto specifico per le immersioni notturne, sul divieto di svolgere immersioni in solitaria, con la conseguente necessità di individuare un numero minimo di componenti del gruppo di immersione, oltre a una responsabilizzazione delle scuole di diving nella gestione sia del possesso dei brevetti che delle le certificazioni mediche». 

«È stata ipotizzata la possibilità di creare un portale per la preventiva registrazione delle immersioni in modo da monitorare le attività e il rispetto delle disposizioni in vigore», ha concluso il primo cittadino di Torri. Insomma, stavolta, se almeno alcune di queste nuove regole saranno approvate, forse davvero ci potrà essere un calo degli incidenti gravi in acqua. A patto però che i municipi mettano la polizia locale a controllare il rispetto delle regole.•.

 

Leggi anche
Il professionista ribatte al sindaco: «Il divieto ai sub non serve, gli incidenti ci saranno sempre»

Gerardo Musuraca

Suggerimenti