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I sindaci sostengono il nuovo collettore

Operazione di manutenzione del collettore fognario sublacuale
Operazione di manutenzione del collettore fognario sublacuale
Operazione di manutenzione del collettore fognario sublacuale
Operazione di manutenzione del collettore fognario sublacuale

I sindaci del Garda veronese sono coesi e decisi a sostenere il progetto del nuovo collettore fognario del lago, nonostante qualche «boccone amaro» (definizione di uno di loro) da ingoiare in termini di criticità che si cercherà di risolvere prima dell’approvazione del progetto definitivo o si dovranno affrontare durante l’esecuzione dei lavori. Opere che interesseranno in gran parte le sponde dove si trova il collettore attuale. Stando ai dati mostrati in anteprima ai parlamentari veronesi durante l’incontro che si è tenuto venerdì scorso a Peschiera nella sede di Azienda gardesana servizi (Ags), 32 chilometri di tubazioni saranno posate lungo le rive, 21 lungo la strada Gardesana o le strade secondarie, tre saranno in profondità usando la tecnologia «no-dig» (senza scavo a cielo aperto) e due in aree verdi. A MALCESINE il sindaco Giuseppe Lombardi gioisce a metà: «Siamo soddisfatti perché nel centro storico e nella zona della Val di Sogno dove c’è l’ospedale il progetto prevede una soluzione innovativa con una tubazione che sorpassa questi punti in profondità, ma a nord, arrivando a Malcesine da Navene, dovranno passare sulle ciclopedonali appena riqualificate usufruendo di due milioni di euro di fondi Odi (oggi Fondo comuni confinanti, ndr). Se ci fosse stato più dialogo con gli uffici comunali si sarebbe potuto procrastinare il rifacimento delle ciclopedonali». A BRENZONE i problemi sono analoghi. «Abbiamo una ciclopista iniziata l’anno scorso con i fondi Odi e ci sono dei tratti già ultimati o in fase di ultimazione sui quali insiste o dovrebbe insistere nuovamente il collettore», fa sapere il sindaco Davide Benedetti. «Ad Ags abbiamo chiesto di passare dove possibile sulla Gardesana, che ci è stato spiegato essere una soluzione difficoltosa per la presenza nell’alto lago di 26 vallette (punti in cui il collettore intercetta dei corsi d’acqua, ndr). Dove non sarà possibile stare sulla Gardesana abbiamo chiesto di trovare le giuste sinergie per portare avanti insieme i progetti». BARDOLINO e LAZISE. «Il collettore va fatto e secondo noi non è un problema che passi sulla Gardesana o sul lungolago. Sicuramente vanno tolte tutte le sublacuali e questo è stato confermato», rimarca Lauro Sabaini, primo cittadino di Bardolino, dove da progetto definitivo le nuove tubazioni «saranno per la maggior parte sulla passeggiata a lago». Il sindaco di Lazise Luca Sebastiano è allineato alla posizione del colleghi: «Abbiamo firmato un documento unitario a sostegno dell’opera, ora ognuno analizzerà in modo specifico il tratto di propria competenza. Per la nostra amministrazione sarebbe meglio se il collettore non passasse sulle spiagge (dov’è collocato il collettore attuale, ndr), ma guardiamo all’interesse prioritario che è realizzare l’opera». IN ATTESA di ricevere dettagli progettuali, i parlamentari veronesi di Lega, Pd e Forza Italia che venerdì hanno partecipato all’incontro in Ags hanno confermato il sostegno all’opera. L’unica voce critica durante la riunione (ma meno del passato) è stata espressa dal M5s, rappresentato dal consigliere regionale Manuel Brusco su delega della deputata Francesca Businarolo. «Il progetto va avanti e lo sosteniamo mantenendo però una visione diversa, perché si può ancora intervenire», ha detto Brusco a margine dell’incontro. «Si sta verificando in parte quello che dicevamo noi, per esempio non si passa sotto la Gardesana perché ci sono dei costi di gestione troppo elevati ma soprattutto degli impedimenti naturali», ha proseguito auspicando che posare i tubi lungo le rive «non sia un pretesto per cementificarle» e tornando a sostenere «la realizzazione di due depuratori intermedi sulla sponda veronese e bresciana». NEL PD è invece evidente la spaccatura tra il senatore Vincenzo D’Arienzo – che ha disertato l’incontro in Ags per alzare lo scontro sul progetto e sulla procedura seguita per redigerlo – e i deputati Alessia Rotta, Diego Zardini e Gianni Dal Moro, che invece si sono dichiarati a favore richiedendo approfondimenti per capire le motivazioni che hanno portato alla variazione di percorso del collettore rispetto al progetto preliminare. •

Katia Ferraro

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