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«I parcheggi di Gardaland sono pubblici»

L’accesso ai parcheggi di Gardaland
L’accesso ai parcheggi di Gardaland
L’accesso ai parcheggi di Gardaland
L’accesso ai parcheggi di Gardaland

Il Comune di Castelnuovo incassa un’altra vittoria, seppur ancora parziale, nella battaglia legale aperta sui due terzi dei parcheggi di Gardaland. Ieri il Consiglio di Stato ha respinto con ordinanza la richiesta di Gardaland srl di sospendere l’efficacia della sentenza di primo grado, favorevole all’ente locale, emessa dal Tar del Veneto lo scorso novembre. In quella sentenza il Tar ha stabilito la legittimità del provvedimento attuato nel 2015 dal Comune per ordinare a Gardaland «l’immediato rilascio» alla disponibilità pubblica di 113.709 metri quadrati su un totale di 157.956 attrezzati a parcheggio. A fine gennaio la società del parco divertimenti, difesa dagli avvocati Barbara Bissoli e Andrea Manzi, ha impugnato la decisione del Tar ricorrendo in appello al Consiglio di Stato e chiedendo contestualmente che in attesa della nuova sentenza venisse sospesa l’efficacia degli atti comunali avvallati con la decisione di primo grado. Ma dal Consiglio di stato è arrivata per Gardaland una nuova doccia fredda: i giudici hanno respinto l’istanza cautelare sostenendo che «le ragioni prospettate dall’appellante (Gardaland, ndr) non sono meritevoli di favorevole apprezzamento». Per questa fase processuale Gardaland srl è stata condannata al pagamento delle spese in favore del Comune, quantificate in 2mila euro. L’effetto del diniego della sospensione è chiaro: in attesa che il Consiglio di stato si esprima sull’intero ricorso, il Comune (rappresentato e difeso dagli avvocati Maurizio Sartori e Mario Sanino) può procedere per rendere attuativo il provvedimento emanato nel 2015 per ordinare a Gardaland «l’immediato rilascio della superficie di 113.709 metri quadrati». Ovvero dei parcheggi, definiti a livello urbanistico «parcheggi in parco» per cui anche il Tar del Veneto ha stabilito che pur essendo di proprietà privata debba essere considerata la loro natura pubblica mentre finora, si legge in una delibera comunale, Gardaland srl li ha usati «in forma esclusiva e riservata imponendo agli avventori del parco il pagamento di un canone giornaliero». L’uso pubblico dei parcheggi potrebbe tradursi in due modi: libero accesso o riconoscimento da parte di Gardaland di una quota degli incassi ricavati dagli stalli, che farebbe lievitare le entrate del bilancio comunale di centinaia di migliaia di euro all’anno. Ed è a questa seconda opzione che fin dall’inizio punta il sindaco Giovanni Peretti. «La prossima settimana sentiremo l’amministratore delegato e l’avvocato di Gardaland per quantificare quanto spetta al Comune, ora non ci sono più motivi per rimandare», spiega il primo cittadino alludendo all’unico incontro tra le parti seguito alla sentenza del Tar, in cui non furono prese decisioni visto l’annunciato ricorso in appello. «Non vogliamo forzare la mano con Gardaland, realtà economica importante del territorio, ma l’ordinanza del Consiglio di stato conferma la piena regolarità delle nostre mosse», prosegue Peretti facendo sapere che l’obiettivo è «sistemare la situazione prima della scadenza del mio mandato e dell’apertura di Gardaland il 30 marzo». L’auspicato accordo tra Comune e Gardaland varrebbe solo per il futuro: il risarcimento per gli anni passati, fino al limite della prescrizione, dovrà essere stabilita attraverso un ulteriore contenzioso. •

K.F.

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