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I cinghiali fanno un’abbuffata di marroni

Cinghiali alla ricerca di cibo
Cinghiali alla ricerca di cibo
Cinghiali alla ricerca di cibo
Cinghiali alla ricerca di cibo

Uno dei prodotti simbolo del monte Baldo è a rischio. È allarme per il marrone Dop di San Zeno che quest'anno registra una drastica riduzione dei volumi che rende incerto il suo futuro. A causare il dimezzamento della produzione sono stati soprattutto i cinghiali, che nonostante l'apertura della caccia e i piani di controllo previsti dagli enti preposti, continuano a imperversare tra i boschi e i pascoli baldensi ma anche più a valle. Il presidente del Consorzio di tutela del Marrone Dop di San Zeno Simone Campagnari non nasconde la sua preoccupazione. «La stagione quest'anno è partita in ritardo con una maturazione del prodotto più lenta. La qualità è comunque ottima», premette Campagnari, a sua volta produttore del marrone sanzenate. «L'unico grande problema è rappresentato ancora una volta dai cinghiali che devastano le produzioni». La raccolta del marrone avviene a terra, prelevando i ricci caduti sul terreno. Gli ungulati fanno scorpacciate di castagne durante la notte, lasciando a bocca asciutta i produttori pronti per la raccolta il giorno dopo, che oltre al danno devono subire la beffa di vedersi mangiare il prodotto coltivato con tanta fatica. Il risultato è che quest'anno ci sono ancora meno marroni rispetto alle altre annate. «Mancano oltre cento quintali di volumi rispetto alla norma», conferma, allarmato, Campagnari. In una stagione media si raggiungono tra i 250 e i 300 quintali, di cui circa l'ottanta per cento certificati biologici (ma tutta la produzione è realizzata secondo metodi naturali). Quest'anno, secondo le prime stime, non si supereranno i 120 quintali. Per avere i dati definitivi bisognerà attendere la metà di novembre, a conclusione dell'annata, ma la debacle produttiva è comunque assicurata. E il crollo delle quantità, precisa Campagnari, è da attribuire tutto o quasi ai cinghiali: «Il clima è stato buono e non ha inciso. Non ci sono state malattie o patologie a provocare una diminuzione della raccolta. La triste realtà è che tutto dipende dagli animali selvatici che con le loro possenti zanne arano i terreni, distruggendoli, e in questo periodo fanno incetta di marroni. È tre anni che lanciamo l'allarme cinghiali. Ma quest'anno abbiamo raggiunto il culmine. Nonostante si sia aperta la caccia e siano iniziati gli abbattimenti», sostiene il presidente del consorzio di tutela, «i danni aumentano. E ne sanno qualcosa le stesse aziende associate, una trentina, tutte o quasi colpite in maniera importante dal passaggio degli ungulati», aggiunge Campagnari. Per alcune imprese agricole le perdite hanno raggiunto l'ottanta o addirittura il cento per cento della produzione, con diverse malghe che si sono viste distruggere tutti i pascoli limitrofi dai suidi. «A questo punto, visto il preoccupante trend al ribasso dei volumi, mi chiedo se il prossimo ci sarà ancora il marrone Dop di San Zeno», si domanda Campagnari. «E in quel caso che cosa faranno le aziende agricole? Si sta creando oltre che un problema agricolo anche un problema sociale. E nessuno sta affrontando la questione con la determinazione necessaria per risolverla». I volumi di marroni a disposizione sono così pochi che con ogni probabilità verranno venduti quasi tutti nel corso della festa della castagne e del Marrone Dop di San Zeno, che andrà avanti fino al 3 novembre. Le vendite al di fuori della manifestazione saranno molte meno del solito: «Ci si limiterà a servire i clienti principali e poco altro. I programmi con la grande distribuzione dovranno per lo più essere interrotti a causa della mancanza di merce», sostiene il presidente del consorzio. Se da una parte i cinghiali dimezzano il raccolto, dall'altra, almeno, la festa che celebra il prodotto tipico del Baldo a San Zeno, è partita a gonfie vele. Nel primo week end della rassegna, quello scorso, i trenta quintali di marroni portati in piazza Schena dal consorzio che valorizza la castanicoltura baldense sono stati tutti venduti. Dopo il secondo fine settimana, che si conclude oggi, crescono l'attesa e le aspettative per l'ultimo weekend. •

Emanuele Zanini

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