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Guardia Costiera, soccorsi aumentati Crescono anche operatori e mezzi

La centrale operativa della Guardia Costiera in una foto d’archivio
La centrale operativa della Guardia Costiera in una foto d’archivio
La centrale operativa della Guardia Costiera in una foto d’archivio
La centrale operativa della Guardia Costiera in una foto d’archivio

Il Nucleo della Guardia costiera del lago di Garda cresce in operatori e mezzi. Da quest'anno il numero di guardacoste passa infatti da 30 a 37, mentre quello dei mezzi da sei a sette: alle tre motovedette, di cui una pronta a muoversi con qualsiasi condizione meteo e lacuale, ai due gommoni veloci e alla particolare moto d'acqua in dotazione dallo scorso anno (chiamata «rescue runner» per la capacità di operare su bassi fondali e su scogliere affioranti), si aggiunge quest'anno un nuovo gommone veloce, mentre sono cinque i mezzi terrestri impiegati. Due di queste sette unità navali sono già state dislocate nelle acque di Nago Torbole, nell'alto lago trentino, mentre da giugno due unità saranno ospitate nel porto di Lazise a servizio del basso lago veronese, rinnovando la collaborazione avviata lo scorso anno con il Comune. Un modo per assicurare, con i mezzi nel porto di Salò (sede principale della Guardia costiera), una presenza capillare nel più grande lago italiano, dove le attività di soccorso e controllo sono aumentate negli anni di pari passo con l'incremento delle presenze turistiche. Alcuni dati relativi al servizio svolto dalla Guardia costiera nel 2022 sono stati illustrati nel corso di una riunione promossa dalla Comunità del Garda (che nel 1999 si adoperò per avere questo presidio) per il rinnovo del Protocollo d'intesa per il servizio sicurezza dei naviganti sul lago di Garda, alla presenza dei rappresentanti delle regioni, dell'Autorità di Bacino Garda e Idro, dell'Ispettorato dei porti di Verona e Trento e della Direzione marittima di Venezia. Lo scorso anno la Guardia costiera ha condotto 734 missioni navali, percorso 15.441 miglia nautiche, coordinato 144 operazioni di soccorso, di cui 98 svolte dai mezzi navali della Guardia costiera e 46 da altre forze (vigili del fuoco, polizia di stato, Protezione civile e organizzazioni di volontariato), operazioni nell'ambito delle quali sono state soccorse 222 persone. Sono stati ben 3.880 i controlli in materia di diporto e di sicurezza della navigazione che hanno portato a 563 sanzioni amministrative. «La maggior parte per navigazioni a motore in zone riservate alla balneazione, per evoluzioni pericolose e per mancato rispetto dei limiti di velocità», si legge in una nota della Guardia costiera. Sono stati poi eseguiti 29 sequestri «uno penale e 28 amministrativi, tra cui 7 sequestri di unità da diporto e 20 per violazioni in materia di tracciabilità del prodotto ittico e mancato rispetto delle normative per la conservazione, per un totale complessivo di 834 chili di prodotto ittico» ed effettuate due operazioni di bonifica ambientale assieme a vigili del fuoco e Wwf. Dati, rileva il Nucleo gardesano della Guardia costiera, «in aumento del 30 per cento rispetto al 2021 e del 40 per cento rispetto al 2020, che testimoniano la quantità di lavoro svolto sul lago più grande d'Italia, reso possibile anche grazie all'implementazione di uomini e mezzi che il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, su richiesta della Direzione marittima di Venezia, ha destinato nell'ultimo triennio sul lago di Garda». «Si tratta di un fiore all'occhiello del lago di Garda», commenta Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, «uno degli esempi più virtuosi di collaborazione tra i diversi livelli del nostro Stato: governo, regioni e Comuni rappresentati dalla Comunità del Garda. Negli ultimi anni c'è stata un'intensificazione del servizio, attivo h24 per 365 giorni all'anno». La Comunità del Garda, ricorda Ceresa, anticipa i fondi per assicurare l'organizzazione logistica del servizio, poi rimborsati dalle regioni su rendicontazione delle spese, come ad esempio il carburante. Dallo scorso anno il Veneto stanzia 50mila euro, la Lombardia 47mila, Trentino-Alto Adige 8mila, suddivisione in base a presenze turistiche, sviluppo di costa e popolazione.•.

Katia Ferraro

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