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Guardia costiera, salvate 114 persone

Il comandante della Guardia costiera Ilaria Zamarian al timone degli agenti che hanno il compito di mantenere la sicurezza sul lago
Il comandante della Guardia costiera Ilaria Zamarian al timone degli agenti che hanno il compito di mantenere la sicurezza sul lago
Il comandante della Guardia costiera Ilaria Zamarian al timone degli agenti che hanno il compito di mantenere la sicurezza sul lago
Il comandante della Guardia costiera Ilaria Zamarian al timone degli agenti che hanno il compito di mantenere la sicurezza sul lago

Decessi nel Garda stabili rispetto al 2018 e numero di sanzioni amministrative in calo rispetto agli anni precedenti. Basterebbero questi due numeri a dare un’idea sintetica di come sia andata la stagione turistica e, più in generale, come abbiano trascorso i primi nove mesi del 2019 gli uomini della Guardia Costiera di Salò. I militari, agli ordini del comandante Ilaria Zamarian, hanno infatti il compito di coordinare tutti i soccorsi e le ricerche di dispersi nel più grande bacino d’acqua dolce d’Italia, ma anche quelli di polizia giudiziaria e di controllo e repressione dei reati, come in mare. I DECESSI. Con 8 decessi, rispetto all’identico numero del 2018 e rispetto ai 15 del 2017, l’anno peggiore in assoluto negli ultimi cinque, il 2019 si è confermato positivo in termini di sicurezza e controlli effettuati dal 1 gennaio al 30 settembre 2019 dalla Guardia Costiera. Fa pensare il fatto che, su 8 decessi, ben 3 siano stati dei suicidi. Altra storia per gli altri cinque casi: «Si è trattato di 3 annegamenti e di 2 subacquei che non sono più riemersi», ha spiegato la Zamarian. «Queste circostanze», ha proseguito, «sono purtroppo di difficile prevenzione. La miglior raccomandazione è sempre di mettere in atto comportamenti prudenti: ad esempio, ai diportisti si consiglia un’attenta valutazione delle previsioni meteorologiche prima di imbarcarsi, mentre ai bagnanti si raccomanda di prendere consapevolezza dei limiti fisici e delle proprie capacità natatorie ricordando che l’acqua dolce ha caratteristiche diverse dall’acqua di mare e che il galleggiamento risulta nettamente più faticoso». Il tenente di vascello Zamarian è arrivata a Salò da poco più di un anno al posto del capitano di corvetta Sandy Ballis ma, in due stagioni turistiche trascorse a coordinare gli oltre venti militari impegnati durante la stagione estiva, ha capito quali siano le caratteristiche e le difficoltà di gestione del Garda. Parola d’ordine: presidiare il lago visto che, grazie al fatto che i motoscafi fino a quaranta cavalli possono essere condotti anche da parte di chi non sa neanche la differenza tra la poppa e la prua e non ha mai appoggiato le proprie mani su un timone, molto spesso la Guardia Costiera ha a che fare con gente che ignora del tutto qualunque legge nautica o regola di comportamento in acqua e il lago diventa un far west. LE MIGLIA. Le miglia nautiche complessivamente percorse nel 2019 dalla Guardia Costiera sono infatti di più dello scorso anno: 7911 rispetto a 7166 del 2018 e a alle 6489 del 2017, anche se ma meno delle 9017 nel 2016 e delle 11790 del 2015. Gli interventi di soccorso sono stati invece 78 rispetto ai 55 del 2018 e sono state tratte in salvo ben 114 persone rispetto alle 88 del 2018. Inoltre, sono state recuperate 36 imbarcazioni rispetto alle 26 del 2018 e alle 38 del 2017. LE SANZIONI. Ma non è tutto. Le sanzioni amministrative del 2019 sono state 111 rispetto alle 150 del 2018, alle 142 del 2017 e alle 161 del 2016. Quasi quaranta in meno dell’anno precedente, quindi, e molte meno anche delle 215 del 2015, record degli ultimi anni. «I numeri complessivi sono abbastanza vicini a quelli del 2018 e, fra le sanzioni più frequenti, rileviamo sempre la navigazione all’interno della fascia di protezione costiera anche se, nel corso degli anni, abbiamo notato un miglioramento e una maggiore attenzione da parte dell’utenza diportistica», ha ripreso Zamarian. Rispetto al 2017, invece, non si sono registrati particolari casi di guida dei natanti in stato di ebbrezza, una situazione che nel 2017, invece, aveva fatto temere che si stesse diffondendo una nuova pessima abitudine anche tra i conducenti di barca. •

Gerardo Musuraca

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