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Gardesana, serve un mese di lavori

Protezione civile e polizia locale di Malcesine sul luogo della frana, avvenuta in territorio trentino all’altezza di Tempesta FOTOSERVIZIO PECORATecnici trentini sul versante frana per valutare la situazione
Protezione civile e polizia locale di Malcesine sul luogo della frana, avvenuta in territorio trentino all’altezza di Tempesta FOTOSERVIZIO PECORATecnici trentini sul versante frana per valutare la situazione
Protezione civile e polizia locale di Malcesine sul luogo della frana, avvenuta in territorio trentino all’altezza di Tempesta FOTOSERVIZIO PECORATecnici trentini sul versante frana per valutare la situazione
Protezione civile e polizia locale di Malcesine sul luogo della frana, avvenuta in territorio trentino all’altezza di Tempesta FOTOSERVIZIO PECORATecnici trentini sul versante frana per valutare la situazione

Ci vorrà un mese prima di rivedere aperta la Gardesana nell’alto lago, dopo l’imponente frana piombata sabato pomeriggio sulla SS249 poco dopo Tempesta, in territorio trentino, a un centinaio di metri dal confine con Malcesine e a una cinquantina di metri dall’ultima casa della località trentina. L’intervento di ripristino dell’area nei prossimi giorni sarà molto impegnativo. L’enorme smottamento con un fronte di un’ottantina di metri ha trasportato qualcosa come 500 metri cubi di terra, alberi e detriti vari (tra cui le reti paramassi che sono state strappate dalla loro sede e trascinate a valle) sull’arteria stradale, che è stata spazzata via nel tratto interessato dalla frana. Diverso materiale, compreso il parapetto che delimita la statale e lo stesso manto stradale, è finito anche nelle acque del lago. Saranno pertanto settimane di intenso lavoro per ripristinare il tutto: si dovranno togliere la terra e i massi caduti sulla strada, ricostruirla e mettere in sicurezza tutta l’area per consentire ai veicoli di transitare nuovamente. Nella tarda mattinata di ieri si è tenuto un vertice tra amministratori e tecnici a cui tra gli altri ha partecipato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. L’amministratore trentino ha parlato anche con il sindaco di Malcesine Giuseppe Lombardi per fare il punto della situazione e discutere in particolare della necessaria riorganizzazione della viabilità e dei collegamenti alternativi nella zona, che per forza di cose verrà letteralmente rivoluzionata, dal momento che sull’alto Garda la Gardesana rimane la principale e più rapida via di comunicazione stradale tra Malcesine e il territorio trentino. «Stiamo organizzando, in collaborazione con Navigarda che ha dato la propria disponibilità, delle linee speciali di traghetto per collegare via lago Malcesine non solo con Limone ma anche con Riva del Garda e Nago-Torbole», annuncia Lombardi. «Abbiamo molti pendolari e studenti a Malcesine e dintorni che lavorano o studiano a Riva o in altri paesi trentini limitrofi. Anche molte attività commerciali, a partire da quelle alimentari, si riforniscono da ditte trentine», spiega il primo cittadino melsineo. Perciò, per ovviare al grave problema dell’interruzione della Gardesana, nei prossimi giorni verranno resi disponibili dei servizi privati con motoscafi che collegheranno le due province. «Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) ci risentiremo con Navigarda e Trento per valutare la spesa necessaria per attivare il servizio di collegamento e soprattutto predisporre gli orari della nuova linea per cercare di soddisfare le varie esigenze dei cittadini. Potremmo essere pronti tra alcuni giorni, probabilmente per giovedì 7 gennaio». Data quest’ultima in cui, salvo novità dell’ultim’ora, è prevista la ripresa delle lezioni scolastiche. Nel frattempo anche oggi ci saranno nuove indagini geologiche per verificare le condizioni della zona franata e per capire se ci sono rischi di nuovi crolli. Dopo le accurate ricerche dei soccorritori di sabato e di ieri, sia a terra che sui fondali del lago tramite un motoscafo dei vigili del fuoco di Riva, sembra invece ormai esclusa la possibile presenza di automobilisti o altre persone rimaste sotto i detriti o sbalzate in acqua. Non è stata trovata infatti alcuna traccia che possa ricondurre a questa eventualità. Per accelerare le ricerche sono state esaminate le telecamere della strada per verificare che tutte le auto in transito fossero giunte a destinazione. Nessun automobilista manca all’appello. Per fortuna l’emergenza Covid e la zona rossa di questi ultimi giorni ha aiutato. Se l’episodio fosse accaduto in un altro periodo i risvolti, invece, avrebbero potuto essere ben più gravi. •

Emanuele Zanini

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