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Gardaland chiude in anticipo e rinuncia al Magic Winter

Un allestimento di Gardaland per Halloween:  eventi sospesi
Un allestimento di Gardaland per Halloween: eventi sospesi
Un allestimento di Gardaland per Halloween:  eventi sospesi
Un allestimento di Gardaland per Halloween: eventi sospesi

Un milione di euro. Tanto aveva investito Gardaland in primavera per poter riaprire il 13 giugno, dopo il lockdown, individuando e applicando tutte le misure necessarie, trasformando radicalmente le modalità operative ed elaborando un protocollo di sicurezza insieme ad enti, autorità ed esperti nel campo. Una spesa straordinaria che aveva tuttavia permesso al parco di divertimenti di riaprire senza rischi, né per i visitatori né per i dipendenti. Poi, domenica scorsa, la batosta: il Dpcm ha obbligato anche Gardaland alla chiusura, e non solo fino al 24 novembre, data ultima di validità del decreto di Conte. Il parco ha chiuso anticipatamente la stagione, rinunciando così agli ultimi due weekend di Magic Halloween, l’evento organizzato in occasione delle festività di Ognissanti, e anche al Magic Winter perché, spiega una nota, «Non ci sarebbero i tempi tecnici per dare il via all’evento invernale che necessita di tempistiche di attuazione e allestimento più lunghe». Inevitabile l’amarezza, non solo da parte dei tanti affezionati del parco che hanno inondato le pagine social con messaggi di ringraziamento «per la spensieratezza regalata nonostante il periodo difficile», ma anche da parte degli stessi manager. «Comprendiamo la delicatezza della situazione e rispettiamo le misure a tutela della salute dei cittadini», spiega Aldo Maria Vigevani, amministratore delegato di Gardaland. «Nonostante questo», aggiunge, «crediamo fermamente nel funzionamento del protocollo di sicurezza da noi sviluppato e nelle modalità operative adottate per tutelare la salute di visitatori e dipendenti». Il protocollo prevedeva, tra l’altro, la misurazione della temperatura all’ingresso, l’obbligo di indossare mascherine, la fornitura ai dipendenti di schermi di protezione, l’installazione di barriere in plexiglass, la distribuzione di dispenser igienizzanti, le misure per il distanziamento con segnaletica e l’utilizzo di App per code virtuali. Imponeva anche il contingentamento degli ingressi con prenotazione obbligatoria e l’apertura delle sole attrazioni all’aperto. Una spesa straordinaria, si diceva, che andava ad aggiungersi al ritardo di oltre due mesi nell’apertura e alla diminuzione del 50 per cento della forza lavoro che, in alta stagione, raggiunge il numero massimo di 1.500 persone. A giugno «il prolungamento dell’orario di apertura, l’aumento della capienza massima giornaliera e l’apertura di nuove attrazioni durante l’estate aveva permesso l’assunzione di 200 lavoratori stagionali in più che purtroppo, con la chiusura anticipata, vengono ulteriormente penalizzati», continua Vigevani. L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno comportato l’interruzione temporanea dei lavori a Legoland Water Park Gardaland, il parco acquatico a tema per il quale Gardaland ha investito 20 milioni di euro e che avrebbe dovuto essere inaugurato lo scorso maggio. «I lavori di costruzione sono ricominciati non appena è stato possibile e stanno per essere ultimati», assicura l’azienda. • .

F.L

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