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L'idea

Tre veronesi inventano il portale per i b&b «amici» dello smart working

L'idea
Matteo, Masrco ed Enrico
Matteo, Masrco ed Enrico
Matteo, Masrco ed Enrico
Matteo, Masrco ed Enrico

L’idea è semplice, ma finora nessuno l’aveva messa in pratica. Da qualche giorno è online Workbnb.io, portale in cui è possibile trovare appartamenti, b&b, affittacamere con prezzi e servizi mirati per accogliere lavoratori in smart working.

Solo qualche mese fa il telelavoro o «lavoro agile», pur praticato da tanti professionisti, era poco più di un concetto astratto. L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha imposto una rapida e prima d’ora impensabile conversione di molte mansioni in modalità remota, evidenziandone potenzialità e benefici ma anche limiti.

 

Lavorare da casa richiede la disponibilità di spazi idonei, la tranquillità necessaria per trovare la giusta concentrazione, e tutto ovviamente si complica se gli spazi devono essere condivisi con familiari o coinquilini che magari hanno le stesse esigenze. Workbnb (www.workbnb.io) è nato dall’idea di tre giovani veronesi di Castelnuovo del Garda, a loro volta smart workers o «nomadi digitali», come amano definirsi. Duplice l’obiettivo: conciliare le nuove necessità del mondo del lavoro e diversificare le prospettive di business delle strutture ricettive, che in questo momento non sanno se e come potranno ripartire, in attesa dei turisti.

 

Gli ideatori sono Matteo Vincenzi, 25 anni, studente universitario che con la famiglia gestisce alcune strutture ricettive tra Verona e il lago di Garda; Marco Sansoni, 24 anni, ingegnere informatico; Enrico Bernardi, 32 anni, laureato in Design della comunicazione visiva allo IED di Milano. «Mi è già capitato di accogliere degli smart worker provenienti da altre città, che volevano spostarsi a lavorare in un luogo più suggestivo e creativo: pensiamo alla possibilità di lavorare in un agriturismo in campagna, facendo magari un tuffo in piscina durante la pausa pranzo», esemplifica Matteo. Un nuovo modo di intendere il lavoro che oltre a rispondere a necessità contingenti permette anche, come si dice, di unire l’utile al dilettevole. Workbnb consente di individuare e prenotare postazioni di lavoro per un solo giorno o per periodi più lunghi.

 

«Stiamo lavorando su modelli di business diversi», spiegano i ragazzi, «utilizzo giornaliero senza pernottamento, per più giorni o superiore ai 29 giorni, caso per cui stiamo stringendo un accordo con una startup in ambito legale e contrattualistico per offrire un servizio di registrazione dei contratti anche dal nostro portale».

La progettazione per migliorare il servizio continua: allo studio ci sono soluzioni a lungo termine per professionisti e aziende ma anche la predisposizione di alcuni pacchetti a tariffe agevolate a favore di studenti. In pochi giorni dalla messa online del portale le strutture registrate sono già una quarantina: sono concentrate soprattutto tra Verona e provincia, ma cominciano ad essere inseriti annunci relativi anche ad altre zone d’Italia come Milano, Roma, Torino, Parma, Firenze e Pescara. Tra i filtri che l’utente può usare per cercare la sua postazione ideale di smart working ci sono la velocità della connessione internet e la sanificazione degli spazi. «Imponiamo dei requisiti stringenti, altrimenti andremo a riprodurre altri portali di prenotazione di strutture ricettive», concludono i co-fondatori. Il più importante è la connessione Wi-Fi: «Chiediamo sempre a tutti gli host di inviarci lo speed test per verificare la velocità della connessione in download e upload».

Katia Ferraro

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