<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Evento contro la violenza alle donne

La canzone della band Ale Fusco Quartet, finito nella bufera sui social per il testo della canzone
La canzone della band Ale Fusco Quartet, finito nella bufera sui social per il testo della canzone
La canzone della band Ale Fusco Quartet, finito nella bufera sui social per il testo della canzone
La canzone della band Ale Fusco Quartet, finito nella bufera sui social per il testo della canzone

La band Ale Fusco Quartet si rende disponibile a partecipare a un evento di sensibilizzazione e di raccolta fondi contro la violenza sulle donne. Questa la proposta che il quartetto musicale rivolge alla consigliera comunale di Verona Elisa La Paglia (Pd) in seguito alle critiche che negli ultimi giorni sono piovute sul brano «Wir kommen wieder in Lazise» (torneremo a Lazise), interpretato dal gruppo e fatto proprio dal Comune di Lazise per fini promozionali. Brano che, diffuso sulle pagine social istituzionali dell’ente, ha scatenato apprezzamenti ma anche dure prese di posizione per alcune frasi contenute nel testo, giudicate sessiste e svilenti dell’immagine della donna, con critiche rivolte non tanto ai musicisti, quanto al Comune che si è fatto promotore di una canzone contenente frasi ritenute ambigue. Nei giorni scorsi le reazioni indignate sono state riprese e amplificate a livello mediatico da La Paglia, che ha giudicato alcune parti «pericolose», motivo per cui ha chiesto al Comune di Lazise di farle cambiare. Sul banco degli imputati ci sono soprattutto i versi «belle donne per tutta la città/per tutti i gusti e di tutte le nazionalità/le puoi invitare in spiaggia e cantar loro d’amore/al tramonto non potran dir di no». «Il messaggio da dare a tutte le donne è invece che possono sempre dire di no: non importa quanto è costata la cena, quanto è bello il posto o da quanto tempo un uomo ci provi con loro. Per questo trovo pericolose queste parole, se non ci fosse una cultura che sottovaluta queste cose non avremmo i problemi che ancora abbiamo», spiega La Paglia al telefono, a sua volta criticata per aver introdotto il tema dello stupro nei commenti. «Non ho accusato nessuno di stupro: ho solo evidenziato che siamo in una cultura in cui le ragazze si sentono spesso forzate e il non consenso da solo, in mancanza di violenza, non basta spesso a definire uno stupro. Invece bisogna ribadire la libertà a dire no, qualsiasi sia il tramonto che si ha davanti», insiste La Paglia. La polemica ha coinvolto inevitabilmente la band Ale Fusco Quartet. «Ho scritto un brano su Lazise, paese che amo e che ha dato tanto a me alla mia band», dice Andrea Pinamonte, contrabbassista e autore della canzone, che definisce «leggera e disimpegnata, senza nessuna pretesa sociale né politica». Inizialmente, spiega, il brano musicale era stato pensato come «gag» per chiudere i concerti ospitati a Lazise. «Per questo motivo è stato fatto ascoltare agli amministratori e inaspettatamente per noi è piaciuto così tanto che, tagliati i riferimenti a persone e vicende reali, è diventato una cartolina musicale del paese», ricostruisce Pinamonte, «una cartolina certamente diversa dalle più comuni, serie ed istituzionali, che aveva l’intento di trasmettere la gioia e l’allegria di un luogo vivo ed accogliente». Per questo, prosegue l’autore di Wir kommen wieder in Lazise, «siamo davvero dispiaciuti e amareggiati che qualcuno abbia dato un’interpretazione del testo così negativa, diametralmente opposta rispetto a quello che pensiamo e che avremmo voluto comunicare mentre altri hanno compreso. Ci scusiamo con quanti si possano essere sentiti offesi dalle nostre frasi». La band lancia quindi l’idea alla consigliera veronese La Paglia di organizzare un evento «di raccolta fondi per la sua giusta causa» a cui si rende disponibile a partecipare, mentre «altre scelte (come cambiare la frase incriminata, ndr) diventano di carattere politico e non ci competono», concludono i musicisti, «pur restando a disposizione, sempre a titolo gratuito, per qualsiasi altro tipo di intervento l’amministrazione volesse fare». •

Katia Ferraro

Suggerimenti