<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il video

Il Baldo diventa una discoteca, è polemica. Il Cai: «Limite superato, questa non è montagna»

Centinaia a ballare a duemila metri, il Cai: «Danni alla natura, pagheremo tutto a caro prezzo»
Discoteca al Chierego


Centinaia di persone radunate al rifugio Chierego, in vetta al Monte Baldo, a quasi duemila metri di quota, a ballare al ritmo di musica disco, a tutto volume. Nello storico rifugio montebaldino, oggi di proprietà dell'Unione Montana Baldo Garda (in passato già del Cai) e gestito dall'imprenditore Alberto Bullio, assieme al fratello Fabio e ad altri collaboratori, dall'inizio dell'anno sono stati organizzate alcune feste con tanto di dj set, affollate da giovani provenienti da tutta la provincia. Nei giorni scorsi sui social e su gruppi Whatsapp sono iniziati a circolare video dei party e numerosi commenti che condannano in maniera netta questi episodi, con escursionisti e appassionati della montagna indignati, ma anche con interventi di chi sostiene e promuove l'iniziativa del Chierego o reputa le critiche eccessive. 

 

Le polemiche

Tra i primi a prendere posizione, oltre a Lorenzo Caramazza, presidente dell'associazione geografica On The Rocks, è stato il Cai, Club alpino italiano, di Verona che sul proprio sito web si è schierato nettamente contro quelli che definisce come «i rave party in alta quota sul Monte Baldo».

 

Leggi anche
Il rifugio Chierego cambia gestione: nuovo contratto per 12 anni

 

In particolare, in una lettera aperta inviata tra gli altri ai Comuni del Baldo Garda, Emanuele «Brune» Brunelli, responsabile della Commissione Escursionismo della sezione veronese del Cai spiega come manifestazioni del genere rischino di danneggiare seriamente l'ambiente del Baldo, Hortus Europae. «Eventi come questo, già avvenuti in passato, mancano di rispetto alla montagna, alla sua flora e alla sua fauna; essi risultano dannosi per le comunità montane e le gravi ripercussioni graveranno su noi uomini nel tempo. Non nel presente immediato, ma nel futuro pagheremo a caro prezzo i gesti compiuti da poche persone», scrive Brunelli che ricorda come, in questo periodo, «ci troviamo nel momento di risveglio primaverile della natura, vedremo nuovamente fiorire Crocus, mirtilli e rododendri dopo un inverno poco freddo e stravolto dal prorompente cambiamento climatico. Potremo ammirare le genziane in fiore, una specie protetta. A breve le femmine di camoscio, cervo e capriolo daranno alla luce i loro piccoli, animali estremamente indifesi, che oltre a dover affrontare le difficoltà previste dal loro ciclo naturale di vita, dovranno fronteggiare i rave party in quota e un rumore prepotente sparato a decibel senza controllo», spiega ancora l'esponente del Cai, «a danno del «Giardino d'Europa» con la sua notevole varietà di habitat, piante, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi». Trovo sconcertante che si permetta ad un luogo denominato "rifugio" di assumere sembianze da sala da ballo. È veramente irrispettoso». 

Sulla stessa lunghezza d'onda la presa di posizione di Antonio Guerreschi, presidente del Cai Verona, che ribadisce come «la montagna meriti rispetto. Si possono di certo organizzare eventi musicali ma di altro tono, in tutti i sensi, non certo ad un livello di decibel tale da sentirsi fino a Novezza. Non possono valere solo gli interessi economici, serve più rispetto per ambiente e territorio». 
Anche per Rossella De Vecchi, primo presidente donna del Cai Cesare Battisti, «iniziative di questo tipo da una parte rischiano di avere un grave impatto sull'ambiente e dall'altra possono creare un equivoco e inviare messaggi sbagliati su come rapportarsi con la montagna e il suo territorio, specialmente verso chi, come i tanti giovani presenti in questi eventi, non sono abituati a frequentarla», sostiene De Vecchi. 
Critico anche Raffaello Boni, presidente della sezione Garda Baldo di Legambiente, secondo cui «stiamo assistendo ad una deriva inaccettabile, irrispettosa dei valori naturalistici di ambienti fragilissimi e con una straordinaria biodiversità come l'Horus Europae, l'ambiente per esempio delle arene di canto del gallo forcello. Stiamo oltrepassando il concetto di limite». Emanuele Zanini

 

Emanuele Zanini

Suggerimenti