<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Dietrofront sul Punto di primo intervento

La protesta di una decina di dipendenti dell’Ulss davanti al palazzo della sanità a Verona
La protesta di una decina di dipendenti dell’Ulss davanti al palazzo della sanità a Verona
La protesta di una decina di dipendenti dell’Ulss davanti al palazzo della sanità a Verona
La protesta di una decina di dipendenti dell’Ulss davanti al palazzo della sanità a Verona

Dietrofront sul Ppi, Punto primo intervento, dell'ospedale di Malcesine, che torna a mantenere l’operatività per 24 ore al giorno. Ma nel frattempo si accende la protesta di alcuni dipendenti dell'Ulss su presunte esternalizzazioni del servizio «urgenza ed emergenza territoriale» nel Garda Baldo. Sul Punto di primo intervento nell'ultimo passaggio delle schede ospedaliere in quinta commissione regionale la struttura sanitaria di Val di Sogno si era vista dimezzare il Ppi da 24 a 12 ore. La decisione aveva acceso le proteste del vicesindaco di Malcesine Claudio Bertuzzi, che si era scagliato contro la decisione di ridurre l'apertura del punto di primo intervento a sole 12 ore giornaliere. «Si è trattato di un disguido tecnico, subito risolto», afferma Enrico Corsi, consigliere regionale della Lega che, anche su sollecito dello stesso amministratore malcesinese, è intervenuto sulla questione. «Sull'ospedale di Malcesine il punto di primo intervento rimarrà attivo 24 ore su 24», assicura Corsi. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) durante il consiglio regionale abbiamo avvertito l'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, che ha accolto le richieste di mantenere l'H24 a Malcesine. Nella giunta regionale in cui verranno approvate le schede ospedaliere verrà ratificato il cambio da H12 a H24. In questo modo», conclude, «chiariamo la vicenda, come è stato fatto poche settimane fa per le schede relative sempre a Malcesine». Il vicesindaco Bertuzzi tira un sospiro di sollievo. «L'H12 non aveva senso per l'ospedale di Malcesine. Bene l'intervento tempestivo e la correzione. Ora si può andare avanti più tranquilli». Ma attorno al nosocomio di Val di Sogno, su altri fronti, le acque rimangono agitate. Ieri, davanti al palazzo della Sanità di via Salvo D'Acquisto a Verona, una decina di dipendenti dell'Ulss, che lavorano nelle strutture di Malcesine e Caprino, ha organizzato un sit-in. «Siamo qui per protestare contro il piano di esternalizzazione del servizio urgenza ed emergenza territoriale, in particolare di Malcesine e Caprino», ha affermato Paolo Libero, dirigente sindacale di Nursing Up, affiancato ieri da personale infermieristico e autisti di ambulanze che lavorano tra i due centri del Garda Baldo. «A Malcesine ci sono nove infermieri e sei autisti operativi anche su Caprino. Ora l'intento è affidare il servizio a cooperative esterne. E per capire che direzione stia prendendo il trend basti pensare che in provincia le ambulanze pubbliche ospedaliere (Bussolengo e Malcesine, ndr) sono appena due, così come quelle miste (Caprino e Bovolone, ndr), mentre quelle affidate ad associazioni ed enti privati accreditati sono ben 31. Questo processo rischia di provocare una grave perdita di qualità del servizio. Questi professionisti lavoreranno come prima? O verranno ricollocati?», si domanda Libero, in rappresentanza dei lavoratori presenti al sit-in. «Il rischio è che un intero territorio venga privato di professionisti capaci e conoscitori di quell'area». Sul tema il vice sindaco di Malcesine Claudio Bertuzzi e il sindaco di Brenzone Tommaso Bertoncelli, hanno inviato una lettera al sottosegretario alla Sanità Luca Coletto, all'assessore regionale Manuela Lanzarin e al direttore dell'Ulss Pietro Girardi, per chiedere lumi sulla presunta volontà di esternalizzare il servizio urgenza-emergenza, sottolineando come «la popolazione e le amministrazione comunali dell'alto Garda siano determinate a mantenere il servizio in carico al personale del Punto di primo intervento di Malcesine». La protesta di ieri è avvenuta proprio mentre nel palazzo della Sanità dell'Ulss si stava svolgendo una riunione tra i vertici dell'azienda sanitaria, tra cui il direttore sanitario Denise Signorelli, delle Croci e del 118. Un incontro che secondo i manifestanti riguardava proprio il processo di esternalizzazione, «in cui sono coinvolti le Croci e altri enti accreditati», mentre secondo l'azienda sanitaria l'incontro con le Croci è stato organizzato come ogni anno per la dotazione di un'auto medica nella stagione estiva in affiancamento all'ambulanza infermierizzata. •

Emanuele Zanini

Suggerimenti