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De Beni decade. «Cavillo pretestuoso»

L’avvocato Augusto De Beni
L’avvocato Augusto De Beni
L’avvocato Augusto De Beni
L’avvocato Augusto De Beni

Dichiarato decaduto dalla carica di consigliere, e subito surrogato, l’avvocato Augusto De Beni, già candidato sindaco per «Siamo Costermano - De Beni Sindaco». In Consiglio la sua «arringa» non ha convinto l’Amministrazione che continua a contestargli la causa di incompatibilità, determinata da un ricorso notificato da lui e dalla moglie al Tar Veneto nel 2018 contro Comune e privati per questioni urbanistiche. Ma lui non molla: come annunciato nello scorso Consiglio, ricorrerà al Tribunale certo della sua «compatibilità» avendo rinunciato al ricorso appena eletto. Sarà il giudice a dire l’ultima a parola sulla questione. Prosegue così, questa controversia che vede la maggioranza far suo il parere del legale del Comune, Stefano Baciga, e De Beni affidarsi al collega Giovanni Sala. Il Consiglio si è svolto giovedì essendo scaduti i 10 giorni dati a De Beni per rimuovere la causa di incompatibilità che per la Amministrazione, retta da Stefano Passarini, sussiste. È intervenuto De Beni: «Appena eletto, ho formalizzato la mia rinuncia al ricorso, per cui, da allora, non potrei avere interessi confliggenti col Comune», ribadisce. «La maggioranza, per colpire chi ha guidato l’unica lista alternativa, si appella», sostiene, «a un pretestuoso cavillo: posto che il Tar Veneto , non ha ancora preso atto della mia rinuncia, la lite tra le parti resterebbe pendente e la situazione di incompatibilità permarrebbe». Ancora: «Dicendo di agire per la collettività, mi si intima di rimuovere, entro 10 giorni, pena la decadenza, pur sapendo che posso solo rinunciare al ricorso». Poi ha precisato: "La legge, come interpretata dalla Corte Costituzionale, consente al cittadino eletto, «di essere arbitro di se stesso e preservare il valore costituzionale che ritiene prevalente come cittadino e come eletto a cariche pubbliche». E ha aggiunto: «In tal caso basta rinunci al ricorso, non potendo subordinare tale libera scelta ai successivi meccanismi processuali. Difenderò la mia scelta di continuare a svolgere il mandato datomi dai concittadini». Passarini, precisato che «il Tar ha fissato l’udienza per ottobre», ha ricordato il parere di Baciga: «Secondo la legge la rinuncia al ricorso, per determinare l’estinzione del giudizio, deve essere accettata dalla controparte la causa di incompatibilità è costituita dalla lite pendente». De Beni ha quindi chiesto ai consiglieri di maggioranza: «Cosa potevo fare per rimuovere la causa di incompatibilità? Perché mi pare che 9 su 10 non abbiamo capito. Allora, se io non ho capito una cosa, potrò astenermi ma perché dovrei votare per la decadenza se non ho ben capito? Solo perché il «dominus» me lo impone, per una volta non votiamo da servi ma da liberi». Il sindaco ha replicato: «Non c’è dominus ma un gruppo che ha fatto suo il parere del legale del Comune che ribadisce l’incompatibilità». Po si è votata la surroga col primo dei non eletti: Barbara Gelmetti, consigliere fino al maggio scorso. Come per legge, a consiglio chiuso, ha dichiarato: «Accetto l’incarico. Preciso che condivido le considerazioni di De Beni. Con amarezza constato che la linea di Passarini, è ostacolare l’opposizione. Confido nella temporaneità del mio compito» . •

B.B..

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