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Dal Tar Lazio stop al ricorso sull’opera

Sarebbe stato interessante sentire il giudizio di merito di un Tribunale amministrativo sul progetto definitivo della Tav Brescia-Verona, impugnato al Tar del Lazio da un vasto fronte composto da una cinquantina tra associazioni e comitati, privati cittadini destinatari di espropri, consorzi e soggetti istituzionali fra i quali i Frati del Santuario del Frassino di Peschiera e il Comune di Desenzano. Ma anche questo ricorso (come altri due in precedenza) è stato giudicato «inammissibile» perché, sintetizzando le 25 pagine di sentenza, accomuna in un unico ricorso soggetti e interessi troppo diversi. L’eccezione di illegittimità era stata sollevata, all’udienza del 9 ottobre a Roma, dagli avvocati del consorzio Cepav 2, tesi accolta dai giudici del Tar Lazio che il 5 novembre hanno pubblicato la sentenza. Forse è l’atto finale della lunga battaglia legale, anche se di fatto i giudici non si sono mai pronunciati sul merito dell’illegittimità.

V.R.

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