Brenzone è il paese con il numero assoluto più basso di contagiati della sponda scaligera del lago, solo 1 caso, e il più basso per tasso di positività su mille abitanti.
Dopo settimane in cui, a cavallo tra dicembre e gennaio, il piccolo centro dell'alto lago era risultato il peggiore del Veneto per il tasso di positivi calcolato sui mille abitanti e, di conseguenza, tra i peggiori d'Italia con picchi che avevano raggiunto anche il 40 per mille residenti, Brenzone invece risulta ora il territorio comunale coi numeri tra i più bassi in assoluto di Covid-19, praticamente ad un passo dall'essere Covid-free. «Siamo ovviamente consapevoli che il dato, purtroppo, non è definitivo», ha spiegato il sindaco, Davide Benedetti, «a maggiore ragione vista la tendenza, sia in Italia che in Veneto, di una repentina e grave ripartenza della diffusione di questa piaga, col tasso di ricoveri ospedalieri in risalita, ma intanto accogliamo con decisa positività e con gioia questi numeri». Numeri secondo cui, al 28 febbraio, Brenzone annoverava solo 1 caso in tutto ed è di un paziente ricoverato. Il totale dei casi positivi calcolato su mille abitanti l'ultima domenica di febbraio a Brenzone era fermo a 0,40 rispetto ad esempio al 3,79 e a 7,21 dei due comuni limitrofi, ovvero rispettivamente Malcesine e Torri, senza considerare il 3,53 di San Zeno, pure confinante con Brenzone ma, ovviamente, sul Baldo e non sulla riviera. Altri numeri, tanto per avere una idea, sono il dato di Garda, che totalizza positivi per 4,61 per mille abitanti, c'è poi il 4,18 di Bardolino, l'ottimo 0,71 di Lazise, il 4,19 di Peschiera e il 3,06 di Castelnuovo. A Lazise, che ha poco più di 7 mila residenti contro i 2 mila 487 di Brenzone, la situazione è molto buona anche se totalizza 5 positivi al 28 febbraio e appena 6 complessivi dall'inizio del 2021.
A Lazise, come pure a Castelletto di Brenzone, sono presenti le case di riposo delle Piccole Suore della Sacra Famiglia che, negli ultimi tre mesi, hanno subito gravissimi contagi e molte perdite. Da questo punto di vista, durante i picchi di contagio, a Brenzone si era arrivati in casa di riposo anche a 85 positivi su un centinaio di ospiti, quasi tutte ex-suore in pensione e con numerose co-patologie, e si era purtroppo registrato un numero di decessi altissimo: una ventina in tutto tra dicembre e gennaio. «La prima e unica cosa da fare adesso è quella di non mollare, e di continuare con il rispetto delle norme su distanziamento, mascherina e igiene delle mani perchè altrimenti, fra pochi giorni potremmo dover ritornare in situazioni bruttissime, vista la tendenza del Paese ad andare verso una terza ondata di Covid-19», ha concluso il primo cittadino. Gerardo Musuraca