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Continua la lunga scia di lutti «Siamo molto provati in paese»

La piazza della chiesa a Cavaion
La piazza della chiesa a Cavaion
La piazza della chiesa a Cavaion
La piazza della chiesa a Cavaion

Una scia di lutti ha colpito il comune di Cavaion, 6mila abitanti, nel passaggio tra vecchio e nuovo anno. Dall’ultima settimana di dicembre al 12 gennaio, in nemmeno 20 giorni sono 12 i cavaionesi che se ne sono andati per sempre, di cui nove solo in gennaio, e molti dei quali per Covid. Imprenditori, professionisti e commercianti di botteghe storiche, figure importanti delle comunità di Cavaion e Sega impegnate nel sociale e memoria del luogo. «Una scia lunghissima», commenta amareggiata la sindaca, Sabrina Tramonte. «Tante famiglie sono in lutto e siamo molto provati in paese. E tutto questo mentre la situazione a livello generale non pare migliorare». Il clima di pesantezza è palpabile, assicura, considerate anche le limitazioni per scongiurare i contagi e il quadro economico poco roseo che sta mettendo in ginocchio parecchie famiglie. La tragedia nella tragedia è stata, il 12 gennaio, la morte improvvisa di Luciano Ruzzenenti, 75 anni, a lungo titolare della tabaccheria cartoleria in piazza Vittorio Veneto, ora gestita dalla figlia Sara e dal genero. Persona gentile e generosa, Ruzzenenti «amava il suo paese ed era molto attivo nella vita della comunità, siamo sconvolti», dice Tramonte. Era chiamato anche “el maestrin” e suo padre Ettore, poeta e artista, fu sindaco di Cavaion dal 1946 al ’51. Per un breve periodo anche la figlia Sara «scese in campo» e fu consigliere nel secondo mandato di Lorenzo Sartori. Prima di Ruzzenenti, in gennaio i cavaionesi hanno dovuto salutare inoltre lo storico titolare e gestore del bar tabaccheria di Sega Enzo Ghedini, 83 anni; l’idraulico del paese Luigi Tommasi, 73 anni, che lavorò molto anche per il Comune e il campeggio parrocchiale di Sfruz, in Val di Non; Gianna Cazzador in Ferrari, 66 anni, che contribuì pure lei al campeggio e fu attiva per la scuola dell’infanzia; Gabriella Fracasso in Vicentini, di 83 anni, che gestiva la pizzeria in via Berengario prima dell’apertura dell’attuale Sale e Pepe. E ancora, nel mesto elenco la sindaca ricorda la novantaduenne Giuseppa Asciutto, l’alpino Amorino Fugatti di 87 anni, Beniamino Loris Molinaroli di 59 e Massimo Bistaffa di 52. Senza contare che la morte di Fosca Ferlini in Antolini, di Sant’Ambrogio, madre dei titolari dell’impresa lapidea Antolini che ha sede a Sega, ha colpito al cuore la frazione. E proprio sul finire del 2020, rimanendo in ambito imprenditoriale, Cavaion ha dovuto salutare Wolfgang Baumann, Adriano Segattini e Lino Allegri di Euro Porfidi. «Tre uomini di eccellenza sia in campo lavorativo che comunitario», dice Tramonte. «Avevano in comune la passione per il lavoro e il territorio, contribuendo alla crescita economica e alla vita sociale. Siamo sgomenti per questi lutti. È un momento tristissimo». •

C.M.

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