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Consulenza, opposizione in trincea

Stefano TestaMartina Gasparini
Stefano TestaMartina Gasparini
Stefano TestaMartina Gasparini
Stefano TestaMartina Gasparini

A breve potrebbero essere resi pubblici tutti i dettagli della discussione, a porte chiuse, dell'ultima mozione sulla Quadra Marine srl presentata dalle opposizioni, voluta in seduta segreta dal sindaco Giuseppe Lombardi nel consiglio comunale del 22 giugno scorso. Ad annunciarlo è stato lo stesso primo cittadino, nell'ultima seduta consiliare di pochi giorni fa, durante il confronto con le minoranze sul punto in questione. I gruppi di Malcesine 2.0 e Vivere Malcesine lo scorso 8 settembre avevano presentato un'interpellanza per chiedere proprio le «motivazioni personali e giuridiche» dell'amministratore malcesinese a non consentire al pubblico in presenza e quello collegato in streaming su youtube di seguire il dibattito sull'ultimo punto all’ordine del giorno. Il «caso» della Quadra srl era scoppiato lo scorso febbraio, quando erano stati chiesti in consiglio i motivi dell’affidamento diretto di un incarico alla società triestina che si occupa di cantieri navali per «interventi di mobilità e infrastrutturali». Lombardi in aula, lunedì scorso, ha sottolineato che la scelta di non rendere pubblica la discussione era perché «si sarebbe parlato a titolo personale di una persona che non c’era e sarebbe stato oggetto di attacco e non avrebbe avuto la possibilità di difendersi (il riferimento è a Lucio Donatini, architetto a cui è stata affidata una consulenza esterna da parte del Comune, ndr). Dò comunque atto», ha rivelato il sindaco, «che poi non ci sono stati attacchi». La capogruppo di Vivere Malcesine Martina Gasparini ha precisato che «non c’era alcuna intenzione né di offendere nessuno né di effettuare alcun riferimento a qualcuno in particolare. Noi chiedevamo solo di ritirare una determina, non facevamo riferimento a nessuna persona». Il capogruppo di Malcesine 2.0 Stefano Testa, inoltre, ha dichiarato che «non si poteva presumere ciò che si sarebbe detto nella discussione del punto. In quel caso la discussione non era nemmeno iniziata. La decisione di effettuare una seduta segreta si doveva comunicarla nella conferenza con i capigruppo e non durante il consiglio comunale». L’articolo 39 del regolamento del consiglio comunale recita che «la seduta si tiene in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano l’espressione di giudizi, valutazioni o apprezzamenti relativi a una o più persone determinate». «Ma in questo caso», ha precisato Testa, «si sarebbe potuta sentir offesa una srl, quindi una società, non una persona. E quel nome è stato semmai citato in più circostanze dal sindaco, non da noi. Chiediamo pertanto che il verbale di quella inopinata seduta segreta venga reso pubblico», ha affermato Testa. Su tale richiesta Lombardi si è detto disponibile: «Per me si può pubblicare», ha ribadito. «Ora ci confronteremo e valuteremo il da farsi», ha aggiunto il primo cittadino. GLI ALTRI PUNTI. Nella seduta fiume di lunedì scorso - durata quasi cinque ore e dove sono stati affrontati ben diciotto punti all’ordine del giorno tra cui nove interpellanze delle opposizioni - si è discusso anche sulla presunta urgenza delle motivazioni della convocazione del consiglio comunale del 20 agosto scorso in cui si è nominato il revisore dei conti e si è integrata e modificata una delibera relativa ad una specifica linea riguardo l’elettrificazione del Monte Baldo. Il sindaco ha sottolineato che era necessario nominare con urgenza il revisore e che un albergo aveva bisogno di usufruire dell’energia elettrica sul Baldo. Ma per i due capigruppo di minoranza, Testa e Gasparini, che non hanno potuto partecipare alla seduta del 20 agosto perché avvisati all’ultimo minuto (la convocazione dei capigruppo è stata comunicata il 18 agosto poco più di un’ora prima dello stesso appuntamento), si è creato un consiglio urgente «quando urgente non era». «Non abbiamo nulla contro il revisore o l’albergatore, è il metodo che è sbagliato», ha affermato Testa. «C’erano ampiamente i tempi per convocare il consiglio con i cinque giorni di avviso e non con uno solo. La necessità di nominare il revisore era nota da tempo. Si poteva convocare una seduta ordinaria e non urgente». «La nomina del revisore era già nota a fine luglio», ha osservato Gasparini. Il sindaco invece ha ribadito la necessità che la convocazione della seduta fosse urgente. •

Emanuele Zanini

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