<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Comunità alloggio per disabili Lo sgombero è il primo passo

Gli edifici ex Ulss 9 concessi alla Casa dei Sogni onlus  FOTO PECORA
Gli edifici ex Ulss 9 concessi alla Casa dei Sogni onlus FOTO PECORA
Gli edifici ex Ulss 9 concessi alla Casa dei Sogni onlus  FOTO PECORA
Gli edifici ex Ulss 9 concessi alla Casa dei Sogni onlus FOTO PECORA

«Un passo decisivo per iniziare i lavori volti a realizzare la comunità alloggio per disabili tanto attesa da noi, dalla Fondazione e associazione La Casa dei Sogni onlus e da tutti i cittadini, non solo caprinesi, che stanno contribuendo alla sua nascita». Con queste parole il sindaco, Paola Arduini, commenta il fatto che l'Ulss 9 Scaligera ha iniziato, a fine dicembre, a liberare i locali che si trovano nella parte centrale del centro polifunzionale «Angelo Campedelli», che ha sostituito l'ex ospedale di Caprino. La parte riservata alla Fondazione è la più antica e si snoda tra il pianterreno e il primo piano. Fa infatti sapere l'Ulss 9 Scaligera: «Lo sgombero dei locali è quasi completato e in questi giorni verranno ultimati i lavori che permetteranno l'accesso della Fondazione». Precisa Martina Maddinelli, la vice presidente che tanto ha combattuto per questa operazione: «Al piano terra c’erano gli uffici dei veterinari, arredi e archivi che gli addetti dell’Ulss stanno spostando in altri locali della parte più recente. Al piano superiore», prosegue, «che era vuoto e da anni non usato, sono state fatte una bonifica e una disinfestazione essendo entrati piccioni da una finestra rotta. Ciò si è reso necessario per garantire la massima sicurezza e igiene quando il restauro inizierà», dice sempre lei che fa poi una cronistoria di questo cammino: «La fondazione La Casa dei Sogni onlus è nata nel 2012, in collaborazione col Comune, per volontà di un gruppo di genitori e amici di ragazzi con disabilità psicofisica. L’obiettivo era ed è realizzare una comunità alloggio per il Baldo Garda dove questo servizio è davvero carente rispetto al fabbisogno», evidenzia, augurandosi che i lavori inizino e che la struttura sia operativa a breve. Lei, del resto, oltre a vivere il problema del Dopo di Noi in prima persona, essendo vedova e con un figlio con disabilità grave, è in contatto con molte famiglie che condividono la sua preoccupazione: «Genitori anziani e stanchi, preoccupati per il futuro dei figli che la comunità alloggio potrà in parte sollevare da questo pensiero: sarà una struttura residenziale per disabili adulti che non hanno, o non avranno, la possibilità di vivere autonomamente nel proprio nucleo familiare». Le sue finalità principali saranno: accoglienza e gestione della vita quotidiana, sviluppo delle abilità sociali, riabilitazione e realizzazione di esperienze di vita autonoma, precisa sempre Maddinelli, ricordando che il Comitato Fondatore aspira a creare un luogo dove questi ragazzi vivano Dopo di Noi. Dal 2012 la Fondazione non ha mai smesso di lavorare verso questo obiettivo: «Nel 2015 abbiamo svolto le complesse pratiche burocratiche per ottenere l’edificio che l'Ulss ci ha dato in usufrutto per 30 anni da quando avremo le chiave in mano, iter conclusosi il 15 gennaio 2018 col parere favorevole della Quinta Commissione regionale. Il 13 marzo 2018 il consiglio comunale ha approvato all’unanimità lo schema di usufrutto per la realizzazione del progetto che prevede una comunità alloggio per 10 persone e due appartamenti assistiti ognuno per tre unità», ricorda. «Il 22 maggio 2019, infine, l'iter si è concluso con la sottoscrizione del contratto di usufrutto. In questi giorni», ragguaglia la vicepresidente, «stiamo apportando al progetto di restauro alcune variazioni suggerite dall’Ulss 9 in base alle ultime direttive che prevedono la possibilità di aggiungere un undicesimo posto. Presenteremo poi il progetto in Comune e, quando sarà approvato, avvieremo le pratiche per aprire il cantiere». Non si sa quanto i lavori potranno durare e la raccolta fondi continua: «Abbiamo raccolto finora circa 300mila euro. Una cifra notevole che dimostra generosità e fiducia di associazioni, aziende e privati che ci hanno sin dall'inizio sostenuto con entusiasmo». Un esempio è stata l'ultima festa di San Martino, tenutasi nell’omonima contrada. «Quest’anno abbiamo raccolto 6059,03 euro», ragguaglia, «così ripartiti: 1000 euro all’associazione Raggi di Sole Onlus e 659,03 euro al suo Fondo di Solidarietà; 2000 euro al Comitato di San Martino per le spese di manutenzione della chiesetta-museo e 2400 euro alla Fondazione La Casa dei Sogni Onlus. Dovremo raccogliere ancora molto perché il costo dell’intero progetto è di circa 1 milione di euro», allarga le braccia. «Confidiamo nell’aiuto delle importanti Fondazioni sempre presenti nel sostenere progetti di grande peso sociale». •

Barbara Bertasi

Suggerimenti