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Pederzoli guadagna nuovi servizi

Le due gru del cantiere di ampliamento della Pederzoli, intervento visibile dal parcheggio   FOTO PECORA
Le due gru del cantiere di ampliamento della Pederzoli, intervento visibile dal parcheggio FOTO PECORA
Le due gru del cantiere di ampliamento della Pederzoli, intervento visibile dal parcheggio   FOTO PECORA
Le due gru del cantiere di ampliamento della Pederzoli, intervento visibile dal parcheggio FOTO PECORA

Servirà ancora almeno un anno e mezzo di cantiere per terminare la costruzione di quello che, alla fine, sarà un ospedale completamente rinnovato. Dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria, sono ripresi i lavori all’ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda (casa di cura privata convenzionata con la Regione Veneto) per l’adeguamento edilizio e funzionale del complesso ospedaliero. L’intervento in corso riguarda i corpi di fabbrica centrali rivolti verso il parcheggio, per cui l’ospedale ha chiesto al Comune di Peschiera del Garda un nuovo permesso di costruire in deroga per poter superare la volumetria e l’altezza massime stabilite dagli strumenti urbanistici comunali, possibilità concessa dagli articoli 14 del Dpr 380/2001 e 80 della legge regionale 61/1985 per gli «edifici o impianti pubblici o di interesse pubblico». La variante, passata in Consiglio comunale all’unanimità, prevede un ulteriore aumento volumetrico di 3.124 metri cubi (per un totale di 34.602 metri cubi derogati finora dal Comune di Peschiera, a cui si aggiungono le deroghe avallate anche dal confinante Comune di Castelnuovo, su cui pure ricade l’ospedale) e di innalzare a 17 metri e mezzo l’altezza massima del fabbricato, quattro in più rispetto a quella stabilita per la zona, come già fatto per il resto della struttura più recente. Sebbene la variante sia stata approvata con i voti favorevoli di tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, la voce critica è stata sollevata da Davide Fasoli (La Civica). «Conveniamo che si tratta di un’opera di interesse pubblico, ma stiamo parlando dell’ennesima deroga allo strumento urbanistico esistente», ha esordito Fasoli, «a forza di deroghe, con il nuovo aumento di volume siamo ad oltre il doppio del consentito nella zona in questione». Tre le criticità secondo Fasoli, a partire dal rischio che le abitazioni private vicine all’ospedale subiscano una svalutazione. «Secondo me sarebbe stato più prudente autorizzare gli aumenti mantenendo le altezze degli edifici più contenute al confine con le abitazioni private», ha detto Fasoli. Per il consigliere c’è poi il problema della viabilità, pericolosa in particolare su via Pacengo, strada secondaria che conduce all’ospedale per chi arriva da via Venezia, su cui ha proposto di chiudere il passaggio carraio. Infine, il capogruppo della Civica ha chiesto il motivo per cui il Comune non ha concordato con la proprietà dell’ospedale alcuna forma di compensazione per la volumetria concessa in aumento. «In caso di deroghe concesse ai privati senza interesse pubblico ci sarebbe un contributo da corrispondere al Comune in base al quantitativo di volumetria in aumento, per l’ospedale sarebbero oltre 300mila euro. Stiamo parlando di una Spa, non di un ospedale pubblico o una onlus», ha osservato Fasoli, «quindi, trattandosi di proprietà privata a scopo di lucro è opportuno valutare di richiedere oneri di urbanizzazione oppure una restituzione, sotto forma di sistemazione di strade, marciapiedi e ciclopedonali, di almeno una parte di quanto le si sta regalando». Considerazioni che la sindaca Orietta Gaiulli ha giudicato del tutto fuori luogo e così ha argomentato: «Il vantaggio per i cittadini è avere un ospedale di eccellenza sul territorio, che avrà sempre la massima disponibilità dal Comune». IL PROGETTO La variante approvata, fa sapere l’amministratore delegato e direttore generale dell’ospedale Giuseppe Puntin, è parte di una variante più ampia che successivamente interesserà la restante ala storica dell’ospedale e la struttura esterna che oggi accoglie una parte dei poliambulatori. A ristrutturazione e ampliamento ultimati l’ospedale avrà una ventina di posti letto in più: dai 310 concessi attualmente, di cui 258 accreditati, si passerà a circa 330. «La novità», spiega il direttore Puntin, «sarà soprattutto costituita dai nuovi servizi offerti: tra questi la medicina nucleare, la dialisi e il Centro di procreazione medicalmente assistita». •

Katia Ferraro

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