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Collettore del Garda, fissato il tavolo tecnico con i bresciani

Lago di Garda, si torna a parlare del collettore
Lago di Garda, si torna a parlare del collettore
Lago di Garda, si torna a parlare del collettore
Lago di Garda, si torna a parlare del collettore

Dal ministero dell’Ambiente è arrivata la notizia che la sponda veronese del Garda attendeva da tempo: la direttrice generale Maddalena Mattei Gentili ha convocato per lunedì 1 giugno la riunione di approfondimento tecnico sull’impostazione progettuale del nuovo collettore fognario del lago, tavolo di incontro e mediazione concordato il 27 febbraio per rispondere alle richieste dei sindaci bresciani dell’area del fiume Chiese che, insieme ai comitati di cittadini, si oppongono alla realizzazione dell’impianto di Gavardo e al potenziamento di quello di Montichiari. Il tavolo tecnico, in origine convocato il 9 marzo, era stato rinviato e con l’emergenza sanitaria in corso non era si era potuto riprogrammarlo. Inanto, a inizio maggio, i circoli bresciani di Legambiente e il «Comitato referendario acqua pubblica Brescia» avevano inviato una lettera allo stesso ministero per chiedere di sospendere la conferenza dei servizi in corso per l’approvazione del progetto definitivo del collettore, relativamente alla sponda scaligera del Garda, iter che ora per effetto del differimento delle scadenze dei procedimenti amministrativi si concluderà a metà giugno. La riunione del primo giugno si svolgerà in videoconferenza e sarà allargata ai due tecnici nominati dai Comuni del bacino del fiume Chiese per far parte del tavolo tecnico il cui scopo è verificare i possibili impatti ambientali che i depuratori nell’area bresciana avranno sul fiume. L’obiettivo, ha messo nero su bianco la direttrice del ministero, è «consentire quanto più possibile un celere compimento dei lavori». Il presidente di Azienda gardesana servizi, Angelo Cresco, mantiene la linea: «Approvato il progetto definitivo, l’obiettivo è iniziare i lavori tra il 2020 e il 2021: abbiamo fiducia che l’accordo fatto, e confermato dai tre governi che si sono succeduti, continui e si realizzari nei tempi ipotizzati». Tira un sospiro di sollievo anche Giovanni Peretti, presidente Ats Garda Ambiente, associazione nata dalla Comunità del Garda e formata dai comuni gardesani per reperire i finanziamenti per realizzare il nuovo sistema di collettamento e depurazione fognaria del Garda: «Finalmente i sindaci dell’asta del Chiese hanno individuato i due tecnici: se ci sono problematiche si affrontano, ma se non ci sono non possiamo continuare a rimandare. Abbiamo capito che c’era la difficoltà legata al Covid e nessuno ha forzato la mano», aggiunge Peretti, «ma non possiamo nasconderci dietro un dito: il problema della vetustà del collettore esiste e dobbiamo risolverlo». •

K.F.

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