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Cinese aveva dieci nomi falsi Identificato e condannato

I carabinieri di Peschiera del Garda
I carabinieri di Peschiera del Garda
I carabinieri di Peschiera del Garda
I carabinieri di Peschiera del Garda

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Peschiera del Garda, hanno arrestato C.D., cittadino cinese nato nel 1963, clandestino, in flagranza del reato di false attestazioni a pubblico ufficiale. Il secondo nei confronti di un milanese del 1992, per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. Lo scorso venerdì, di sera, i carabinieri hanno eseguito un controllo all’interno della sala slot Admiral Club di Bussolengo per identificare gli avventori; nella circostanza, hanno chiesto i documenti di riconoscimento a un soggetto di nazionalità apparentemente cinese che ha subito risposto facendo intendere di non esserne in possesso. L’uomo ha cercato di eludere il controllo e di uscire, ma è stato bloccato dai militari. A quel punto, per consentirgli di avere piena cognizione del controllo, i carabinieri hanno individuato un altro cittadino cinese che ha fatto da inteprete. Si è proceduto a fare compilare controllato un verbale di identificazione, con traduzione dei relativi termini in più lingue. Il soggetto controllato, dopo aver scritto le proprie generalità anche in cinese, ha indicato i suoi dati in: W. Y. nato in Cina nel 1963, in Italia senza fissa dimora. Un successivo controllo nella banca dati delle forze di polizia ha dato esito negativo. Considerate le circostanze, nonché l’atteggiamento del sedicente W.Y., si è proceduto al suo accompagnamento al comando compagnia carabinieri di Peschiera per sottoporlo a procedura di identificazione mediante foto-segnalamento. L’esito dell’accertamento dattiloscopico ha evidenziato che in realtà l’uomo era il predetto C. D., titolare di permesso di soggiorno straniero rilasciato dalla Questura di Firenze nel 2013 con scadenza in data 29/06/2015; dall’esito Afis, inoltre, sono emersi circa 10 alias a suo carico, nonché precedenti penali in ordine a reati di falsa attestazione, contro il patrimonio e di violazione delle norme sull’immigrazione, tutti con le generalità esatte di C.D. L’uomo è risultato anche destinatario di provvedimento di espulsione emesso nel febbraio 2019 dal prefetto di Taranto da eseguire entro sette giorni. Atteso lo stato di flagranza del delitto, si è provveduto all’arresto in flagranza di reato a carico dello stesso per la violazione dell’art. 495 del codice penale. L’uomo è stato ristretto presso la camera di sicurezza del comando compagnia, fino alla celebrazione del rito direttissimo in data 24 Agosto 2019, all’esito del quale è stato condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione e rimesso in libertà. •

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