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Dopo la «guerra» in tribunale

Caso parcheggi, Gardaland paga il Comune

L’ingresso ai parcheggi del parco divertimenti di Gardaland
L’ingresso ai parcheggi del parco divertimenti di Gardaland
L’ingresso ai parcheggi del parco divertimenti di Gardaland
L’ingresso ai parcheggi del parco divertimenti di Gardaland

Seppur transitorio, c’è l’accordo tra il Comune di Castelnuovo del Garda e Gardaland srl per la regolamentazione di circa due terzi dei parcheggi del parco divertimenti. Dopo mesi di trattative, ieri mattina il sindaco Giovanni Dal Cero e l’amministratore delegato di Gardaland, Aldo Maria Vigevani, hanno firmato la convenzione che disciplina l’utilizzo delle aree oggetto di controversia dal 2015.

In quell’anno l’amministrazione comunale guidata da Giovanni Peretti, dopo una serie di accertamenti urbanistici avviati dal Comune a partire dal 2007, emanò un provvedimento che ordinava al parco «l’immediato rilascio» alla disponibilità pubblica di 113.709 metri quadrati su un totale di 157.956 attrezzati a parcheggio. Dalla ricognizione risultò infatti che quelle aree, pur essendo di proprietà privata, negli strumenti urbanistici comunali sono classificate come «parcheggi in parco» con un «vincolo di uso pubblico» che secondo il Comune Gardaland non avrebbe rispettato utilizzandoli «in forma esclusiva e riservata» facendo pagare la sosta agli utenti. In attesa della completa definizione della battaglia legale aperta da Gardaland (dopo la sentenza del Tar del Veneto a favore dell’ente locale si attende la pronuncia del Consiglio di Stato a cui il Parco ha fatto ricorso impugnando la sentenza di primo grado) le parti sono arrivate a sottoscrivere un accordo economico che permette al Comune di vedersi riconosciuto un canone di concessione provvisorio per le aree in questione. La convenzione, che ha validità fino alla sentenza del Consiglio di Stato, prevede che entro il prossimo 10 gennaio Gardaland versi al Comune 400mila euro come somma forfettaria per i canoni dal 2015 al 2019, mentre a partire dal 2020 versi annualmente (alla data del primo marzo) 200mila euro, sempre calcolati come canone forfettario che sarà meglio definito nel caso anche la sentenza d’appello dia ragione al Comune. L’accordo stabilisce inoltre che, nell’eventualità la sentenza stravolga quella del Tar, Gardaland rinunci a chiedere al Comune la restituzione delle somme versate fino a quel momento.

«Siamo contenti di essere arrivati a questo primo accordo», ha commentato l’amministratore delegato Aldo Maria Vigevani, «è la dimostrazione che Gardaland e il Comune di Castelnuovo del Garda vogliono collaborare per trovare modalità soddisfacenti per entrambi nella gestione di questo territorio». Visibilmente soddisfatto il sindaco Dal Cero: «Questo importante introito ci darà la possibilità di investire per mantenere e migliorare i servizi rivolti ai nostri cittadini. Se la sentenza sarà a nostro favore, nell’accordo è già prevista una collaborazione fra Gardaland e il Comune per la definizione degli esatti importi per gli anni 2015-2019 e per il futuro, in base alla documentazione che Gardaland fornirà sugli incassi dei parcheggi e sulle spese sostenute nella gestione». Dialogo che Dal Cero ha annunciato di voler portare avanti anche per risolvere o quanto meno alleviare le annose problematiche legate alla presenza di questa importante struttura sul territorio, che se da un lato «offre lavoro ed è un volano per la nostra economia», dall’altro «porta problematiche di natura viabilistica e ai residenti di località Ronchi», ha detto il primo cittadino. Per accelerare i tempi della giustizia è stata inoltre annunciata la volontà congiunta di presentare istanza di prelievo al Consiglio di Stato, azione tipica del processo amministrativo che permette di sollecitare il giudice affinché si arrivi più velocemente alla sentenza. •

Katia Ferraro

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