<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Campus per disintossicarsi dall’uso degli smartphone

Alcuni ragazzi intenti a fare videogiochi
Alcuni ragazzi intenti a fare videogiochi
Alcuni ragazzi intenti a fare videogiochi
Alcuni ragazzi intenti a fare videogiochi

Il Comune di Affi ha aderito al progetto Fa.re.re.te. famiglia, responsabilità, rete, territorio diventandone partner. Il progetto, gestito dal Servizio educativo territoriale dell’Ulss 9 Scaligera, intende supportare le famiglie con figli sia nella prima infanzia che in età adolescenziale. Da una lettura condivisa tra differenti servizi e professionalità è emersa una forte preoccupazione per l’allentarsi del tessuto sociale e delle relazioni protettive, causato dall’attuale emergenza sanitaria. Sta crescendo il numero di famiglie in difficoltà nell’organizzare al meglio i tempi e i modi di cura dei figli, spesso perché sprovviste di una rete familiare e sociale di riferimento e di aiuto. Allo stesso tempo cresce il numero di genitori che faticano a tenere dritta la rotta della relazione educativa con i propri figli per motivi diversi: si va dalle difficoltà della coppia o della separazione ai lunghi tempi di lavoro se uniti a un basso reddito, dalla recente immigrazione fino alle fragilità relazionali. L’emergenza Covid-19 ha causato, tra l’altro, la chiusura delle scuole e dei luoghi di aggregazione rendendo ancora più fragili le famiglie che già sperimentavano una situazione di povertà, e ha generato anche nuove condizioni di svantaggio e precarietà. Molte famiglie si sono trovate ad affrontare e a vivere tutto questo impreparate. La mancanza di spazi relazionali e l’isolamento hanno visto i preadolescenti e gli adolescenti incrementare la loro vita online, situazione favorita anche dal continuo accesso ai dispositivi elettronici per la didattica a distanza. Questo ha aperto incertezze e sensazione di smarrimento nelle famiglie, che hanno dovuto gestire, ancora una volta in solitudine, tutti i rischi legati all’uso di internet e dei social. Proprio gli effetti dell’isolamento forzato, a causa dell’emergenza sanitaria, hanno messo in luce come la relazione di prossimità e vicinanza sia una risorsa protettiva fondamentale e la finalità ultima cui tutto il progetto aspira. Al di là della distanza fisica serve il ritorno a una vicinanza emotiva, relazionale e sociale: ciò si esprime sia nella proposta di spazi, luoghi e tempi di incontro, confronto e formazione tra genitori e tra adolescenti, per ritrovare il piacere e il senso di appartenenza. Le aree di intervento del progetto riguardano i settori della neo-genitorialità, degli adolescenti e preadolescenti e la pedagogia digitale. Tra gli obiettivi da raggiungere ci sono il sostegno alle neo mamme nel post partum e nei primi mille giorni, con la creazione di una rete di supporto e condivisione; l’offerta di momenti e spazi formativi e di confronto ai genitori di ragazzi preadolescenti e adolescenti; la formazione rivolta alle famiglie, con particolare attenzione alla prima infanzia e alla fascia adolescenti, rispetto alle nuove sfide educative del mondo digitale, fornendo strumenti e strategie relazionali. Le azioni progettuali nell’area della pedagogia digitale prevedono la realizzazione di percorsi formativi per genitori attraverso un’«alfabetizzazione digitale», la realizzazione di campus detox rivolto ai giovani per immergersi in un'esperienza formativa senza smartphone e vivere una diversa quotidianità. Come pure la creazione di incontri laboratoriali gestiti da esperti di pedagogia digitale per adolescenti che trattano temi riguardanti l’uso della rete, come la web reputation, le fake news, il cyberbullismo e altre tematiche sul mondo dei social e del web. •

L.B.

Suggerimenti