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Bufera politica sulle nomine della Dmo

Turisti in vacanza a Bardolino si rilassano in un bar
Turisti in vacanza a Bardolino si rilassano in un bar
Turisti in vacanza a Bardolino si rilassano in un bar
Turisti in vacanza a Bardolino si rilassano in un bar

Si sta sollevando una bufera politica sulle nomine di Lazise, Bussolengo e Caprino a rappresentare la commissione della Dmo, Destination Management Organization del lago di Garda, costituita dai ventun paesi del territorio tra quelli della costa veronese, dell'entroterra e della «bassa» benacense (che arriva fino a Valeggio) per lo sviluppo e la promozione turistica di tutto il comprensorio gardesano. Nei giorni scorsi le opposizioni consiliari di Malcesine e Brenzone avevano inviato una lettera ai Comuni della Riviera degli ulivi da Bardolino fino a Malcesine e alle relative associazioni locali degli albergatori, per protestare in merito all'esclusione dei paesi del medio-alto Garda dal tavolo di confronte. Per le tre minoranze dei due paesi dell'alto lago si è trattato di un risultato assurdo, emerso, sostengono, anche per presunti giochi politici. Per questo hanno pure suggerito alle amministrazioni dei paesi «esclusi» di uscire dalla Dmo se non si inserirà un quarto municipio in rappresentanza dell'area costiera centro settentrionale del lago. Tra coloro, però, che sostengono in pieno il responso della votazione c’è proprio un primo cittadino dell'alto Garda, Davide Benedetti, sindaco di Brenzone. «La lettera delle opposizioni è irricevibile. Mi sembra una follia», commenta seccato l'amministratore gardesano. «C'è stata quasi l'unanimità sui tre nomi. Su ventun Comuni, otto sono del lago, ma bisogna considerare anche gli altri tredici. Si è trovata una sintesi chiara. Su Caprino c'è stata piena intesa visto che ha ottenuto 14 voti su 18. Inoltre è incomprensibile come si possa insinuare ci siano pressioni e “giochi politici” e tra l'altro che lo faccia chi non era presente all'incontro in cui è stata fatta la votazione. Si stanno raccontando delle favole». Di tutt'altro tono il commento di Davide Bendinelli, sindaco di Garda, secondo cui «la maggioranza dei tre paesi eletti doveva essere del lago. È assurdo lasciare fuori Comuni come Bardolino che registra oltre due milioni di presenze turistiche all'anno, per inserire invece Caprino e Bussolengo, contro i quali comunque non ho nulla, ma che insieme non arrivano al dieci per cento delle presenze della stessa Bardolino e Lazise», osserva il parlamentare veronese. «Al tavolo dovevano sedere i paesi più rappresentativi dal punto di vista turistico». Bendinelli poi va all'attacco di Benedetti sostenendo che «ci sono stati invece giochi politici, con un blitz organizzato dal sindaco di Brenzone che il giorno della riunione finale ha presentato un pacchetto preconfezionato di nomine senza dare l'opportunità di discutere su chi fossero i rappresentanti più adatti da scegliere». Il primo cittadino di Garda al momento non pensa a una fuoriuscita dal neonato organismo di promozione turistica, «ma», insiste, «penso sia giusto che venga estesa la rappresentanza anche ai Comuni che si affacciano sul lago». Contrariato dalla votazione anche Stefano Nicotra, sindaco di Torri, che dichiara di «non aver gradito la nomina di Caprino come paese rappresentativo dell'alto lago. Non ci sta, è fuori da ogni logica. Pur non avendo nulla contro il paese montebaldino», precisa, «credo siano altri i Comuni simbolo del territorio dal punto di vista turistico. È stata portata avanti una gestione partitica e non turistica. Speriamo che la Dmo rimanga dei sindaci e non dei capi di segreteria in vista delle elezioni regionali». Più moderati Lauro Sabaini e Stefano Passarini, rispettivamente sindaci di Bardolino e Costermano. «Siamo finalmente arrivati a ridare una promozione estesa e organizzata al lago», premette il primo cittadino bardolinese. «Forse sarebbe stato più corretto inserire due Comuni del lago e uno dell'entroterra. Ora però concentriamoci su questo nuovo importante strumento per implementare il turismo». D'accordo Passarini sul fatto che era preferibile avere due rappresentanti del Garda costiero «per esperienza nel settore e volumi di contribuzione economica. Ora però andiamo avanti». Da parte sua, Paola Arduini, sindaco di Caprino, smentisce ci siano stati giochi politici. «La votazione è stata chiara», dice. «La volontà è di lavorare al di là della politica, per il territorio. Anche se il nostro Comune ha meno presenze di altri non vuol dire che debba essere tagliato fuori. Stiamo crescendo dal punto di vista turistico, siamo il paese di riferimento del Baldo, validi rappresentanti dell'entroterra, ma pure dell'alto lago che ha parte del proprio territorio anche nell'area baldense. Ora pensiamo a lavorare». •

Emanuele Zanini

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