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Braccio di ferro su Campo Nuova proposta per il Comune

Una veduta di Campo
Una veduta di Campo
Una veduta di Campo
Una veduta di Campo

«La vertenza tra Comune di Brenzone e Agenzia delle Entrate di Verona e quella tra Comune e società Antico Borgo di Campo potrebbe essere definita transattivamente». E senza esborsi diretti per l’amministrazione comunale. A riferirlo è l'avvocato Attilio Gastaldello, consulente dell'amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Bertoncelli. Il legale segue dal 2015 le vertenze del municipio sulla frazione di Campo. Nel novembre 2015 il piccolo centro dell'alto lago pensava di avere finalmente chiuso una vertenza che ha messo e mette in serio pericolo i conti del Comune vincendo in primo grado davanti alla Commissione tributaria di Verona contro l’Agenzia delle entrate. Nel dicembre del 2014 infatti, a pochi giorni dalla prescrizione, l'Agenzia delle Entrate aveva inviato al Comune un avviso di accertamento contenente una sanzione da 1 milione e 691 mila euro, se il Comune non avesse fatto ricorso, o se non avesse definito diversamente la vicenda. Il tutto era relativo al valore della permuta di 3 milioni e 200 mila euro, cioè 1 milione e 600 mila per il terreno in località Cave di Pietra ceduto dal Comune alla società, e altrettanto era il valore attribuito al 60 per cento della proprietà di Campo, ceduta dalla società «Antico Borgo di Campo» al Comune. Secondo l'Agenzia delle Entrate si sarebbe dovuta pagare l'Iva sulla permuta, cioè 320 mila euro per ciascuna delle due operazioni. L'Agenzia accusava cioè il Comune, a torto visto l'esito della sentenza di primo grado, di avere omesso di fatturare, registrare e dichiarare ai fini del pagamento dell'Iva, la permuta del terreno edificabile di località Cave di Pietra con la proprietà del 60 per cento degli immobili di Campo, avvenuta nel 2009. Ma non è tutto. Indipendentemente da questo contenzioso, il Comune ne ha un altro con la stessa società Antico Borgo di Campo per ulteriori 301 mila 164 euro poiché la società non aveva pagato correttamente, secondo il municipio, Ici, Imu e Tasi. Posizione però sconfessata da una sentenza di primo grado che aveva dato torto al Comune e ragione alla società e che adesso, come pure la vertenza con l’Agenzia delle Entrate, è in attesa della sentenza di appello. Il 20 dicembre 2018, nel frattempo, la società Sunrise 15 Srl di Verona ha acquistato una parte dei terreni di proprietà della Antico Borgo di Campo, una quota indivisa pari al 70 per cento di quanto era posseduto dalla Antico Borgo di Campo. L'avvocato Gastaldello ha fatto presente la proposta formulata dalle due società private. «Le due società», ha detto, «si sono rese disponibili all'edificazione residenziale mediante un Piano attuativo unico, compatibile col Piano degli interventi del Comune, su entrambe le due zone di espansione residenziale in località cave di Pietra». In sintesi, se il Comune accettasse di fare edificare con un unico Piano attuativo sulle due aree già di proprietà delle ditte, rispettivamente, di 5 mila e 500 metri quadri e di 6 mila e 800 metri quadri, per 10 mila 950 metri cubi complessivi di edilizia residenziale, le ditte salderebbero sia il debito da 301 mila euro con Comune che quello dell’Imposta di registro con l’Agenzia delle entrate di Verona. La decisione spetterà all’amministrazione che si insedierà dopo le elezioni. •

G.M.

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