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Basta corse giù dal treno per timbrare il biglietto

Da sx  Massiliamo Adamoli, Alessia Ambrosi, Alberto Mazzurana e Massimo Zanga a Borghetto
Da sx Massiliamo Adamoli, Alessia Ambrosi, Alberto Mazzurana e Massimo Zanga a Borghetto
Da sx  Massiliamo Adamoli, Alessia Ambrosi, Alberto Mazzurana e Massimo Zanga a Borghetto
Da sx Massiliamo Adamoli, Alessia Ambrosi, Alberto Mazzurana e Massimo Zanga a Borghetto

Basta corse contro il tempo, per almeno una cinquantina di ragazzi di Brentino Belluno e di Dolcè che studiano nelle scuole trentine e tutti i giorni durante l’anno scolastico salgono sul treno nelle stazioni di Peri o Dolcè; a loro si aggiungono alcune altre decine di studenti provenienti da Sant’Anna d’Alfaedo, dalla zona di Pastrengo e dalla Valpolicella, tutti finora accomunati dallo stesso problema. Basta rapide e pericolose discese dai vagoni alla stazione ferroviaria di Borghetto, dove i tempi di fermata sono minimi, per convalidare l’abbonamento annuale rilasciato dalla Provincia di Trento per la tratta del Brennero o la linea della Valsugana, costretti a compiere in pochi minuti vere e proprie acrobazie. Con il rischio non solo di perdere il treno e arrivare in ritardo a scuola, ma anche di mettere in pericolo la propria incolumità. Le amministrazioni comunali di Brentino Belluno e di Dolcè, che in questi anni hanno segnalato il problema a più riprese e sollecitato una felice soluzione, plaudono alla risoluzione del problema da parte dell’amministrazione provinciale di Trento guidata dal presidente Massimo Fugatti, soluzione che diventerà operativa a partire da settembre, inizio dell’anno scolastico 2019-20. «Siamo molto soddisfatti che si sia risolto un problema per certi versi paradossale, in un’epoca in cui è così pronunciata la parola sicurezza», sottolinea il vice sindaco di Brentino Belluno, Massimo Zanga. Aggiunge il sindaco di Dolcè, Massimiliano Adamoli: «Questo risultato parte da lontano, dalle nostre sollecitazioni come amministrazioni e dalla grande attenzione che la Provincia di Trento ci ha sempre dimostrato». Gli amministratori dei due Comuni di confine, spinti dai ragazzi che frequentano le scuole trentine e dai loro genitori, avevano chiesto da tempo alla Provincia autonoma di Trento «di trovare un sistema che potesse evitare ai ragazzi che salgono sul treno alla stazione di Peri di dover scendere già a quella di Borghetto per validare la loro Smart Card», continua Zanga. Le condizioni economiche sono vantaggiose, in merito ai trasporti, per la famiglie i cui figli frequentano le scuole nella provincia autonoma invece che a Verona. «L’abbonamento annuale trentino per usare treno e autobus costa 212 euro, i nostri ragazzi che studiano a Verona invece pagano all’anno 550 euro solo per il treno e a questa cifra devono aggiungere 220 euro per l’utilizzo del bus», spiega il vice sindaco di Brentino Belluno. Unico neo per chi viaggia verso nord, fino ad oggi, era la necessità di validare a Borghetto il titolo di viaggio, scendendo al volo dalle carrozze. «Anni fa l’allora consigliere provinciale di Trento Fugatti aveva preso a cuore il problema», sottolinea Zanga, «ma la sua richiesta alla giunta provinciale non aveva ricevuto giusta attenzione». Ora che lo stesso Fugatti è divenuto presidente, però, il vento è cambiato. A favore degli studenti veronesi. «In pochissimo tempo ha fatto approvare una delibera che risolve definitivamente questo problema», conferma. «Da settembre i nostri ragazzi potranno salire tranquillamente sul treno a Peri e raggiungere le loro destinazioni senza il rischio di dover scendere a Borghetto». A metterci lo zampino è stata la consigliera provinciale della Lega Salvini Alessia Ambrosi, veronese che vive in Trentino, che ha fatto da tramite tra i comuni di confine, i sindaci, le famiglie dei ragazzi e la giunta provinciale di Trento presieduta da Fugatti. «Mi sono occupata personalmente di questa problematica, dato che molti genitori erano preoccupati per la sicurezza dei loro figli o i disguidi nell’arrivo a scuola», spiega Ambrosi. «A tutto ciò la giunta Fugatti ha posto finalmente rimedio prevedendo per gli studenti veneti, come per tutti gli altri, la possibilità di acquisire l’abbonamento annuale a cosiddetta tariffa famiglia per usufruire del servizio di trasporto pubblico». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Camilla Madinelli

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