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Barche, il mercato resta a galla

Ilenia Mosele presidente dell’AssonologardaNon conosce crisi il mercato del noleggio di natanti sul Garda anche se c’è difficoltà a farlo crescere a causa dell’assenza di posti barca nei porti lacustri FOTOSERVIZIOPECORA
Ilenia Mosele presidente dell’AssonologardaNon conosce crisi il mercato del noleggio di natanti sul Garda anche se c’è difficoltà a farlo crescere a causa dell’assenza di posti barca nei porti lacustri FOTOSERVIZIOPECORA
Ilenia Mosele presidente dell’AssonologardaNon conosce crisi il mercato del noleggio di natanti sul Garda anche se c’è difficoltà a farlo crescere a causa dell’assenza di posti barca nei porti lacustri FOTOSERVIZIOPECORA
Ilenia Mosele presidente dell’AssonologardaNon conosce crisi il mercato del noleggio di natanti sul Garda anche se c’è difficoltà a farlo crescere a causa dell’assenza di posti barca nei porti lacustri FOTOSERVIZIOPECORA

Il mercato del noleggio natanti rimane a… galla. Il tutto in una stagione dove gli indicatori legati al turismo (presenze e arrivi) vengono declinati al negativo, ovviamente rispetto al boom d’afflussi delle ultime due stagioni. «Al netto di un mese di maggio disastroso dal punto di vista climatico siamo riusciti a recuperare il trend positivo del 2018», afferma Ilenia Mosele presidente dell’Assonologarda, organizzazione legata a Confcommercio Verona e che ingloba le attività in ambito nautico e balneare sulla Riviera degli Olivi. Una cinquantina di soci che fanno squadra ormai da parecchi anni superando gli individualismi del settore, aumentando di conseguenza il peso specifico nei rapporti con gli enti locali. «I dati parlano chiaro e segnalano una tenuta sull’ottimo 2018, nonostante l’handicap di maggio. I clienti? Sono per lo più tedeschi, olandesi, belgi, inglesi e austriaci. Ma attenzione in avvio di stagione una grossa mano al settore è arrivata dai turisti dell’Est Europa (polacchi, sloveni). Gli italiani registrano un incremento, ma leggero, non da far girare la testa. Fanno fatica a pagare i 60 euro, tariffa comprensiva di carburante, per un noleggio di un’ora di un natante. Tenga conto che si può salire in sei-sette persone e pertanto la spesa, una volta suddivisa, diventa meno di una pizza», spiega Mosele pronta ad allargare gli orizzonti del ragionamento. «Nel nostro settore non riscontriamo una flessione ma, e qui è il problema, notiamo la tendenza a spendere meno. È sempre minore la richiesta d’affitto di un natante per più giorni. Si predilige la toccata e fuga legata alla tariffa oraria». Il motivo, martella la presidentessa dell’Assonologarda, deriva anche dalla penuria di posti barca. Chi volesse girare il lago di Garda e attraccare nelle varie località fatica a trovare sistemazione. «Latitano i servizi per la nautica da diporto e diciamo che i singoli Comuni applicano timide (eufemismo) politiche d’incentivazione. Se uno arriva in vacanza sul Benaco con la sua barca dove la mette? A quel punto preferiscono virare sulla Croazia o in Spagna con porti dotati di colonnine per l’acqua e la benzina. Da noi le aree di sosta breve latitano. E pensare che sono tutti soldi che andrebbero ai Comuni senza dimenticare che si creerebbero dei posti di lavoro». Altra pecca della sponda veronese del Garda è la scarsità di licenze di noleggio con conducente. «C’è un incremento della richiesta ma il servizio viene svolto da quelli della sponda bresciana che hanno regolamentato l’attività. Nella sponda veneta non c’è, o quasi. Perché i Comuni non rilasciano le licenze, o meglio faticano a farlo. Sempre più barche vengono dalla Lombardia ad imbarcare clienti. Ecco mi sembra che questa sia una opportunità non ancora recepita dal territorio, dalle associazioni ristoratrici e alberghiere. Forse non è un caso se il 40 per cento dei turisti che affittano un’imbarcazione alloggiano in appartamenti privati o in bed & breakfast», conclude Ilenia Mosele, che sostiene: «La conoscenza del territorio arriva attraverso l’esperienza del lago visto dal lago». •

Stafano Joppi

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