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«Assaggi» virtuali per i piatti degli allievi

Un piatto preparato dai ragazzi
Un piatto preparato dai ragazzi
Un piatto preparato dai ragazzi
Un piatto preparato dai ragazzi

Non si può cucinare a scuola? Si fa a casa, facendo un reportage di ogni fase di preparazione del piatto assegnato, da condividere online con compagni e professori. C’è pure un «concorso» con criteri «alternativi»: dovendo mantenere le distanze anti Covid-19, le pietanze degli studenti non si possono assaggiare, quindi le si valuta con criteri virtuali. Anzi virtuosi, rispettosi cioè della regola ferrea: usare ingredienti semplici, genuini, facili da trovare. Una sorta di «concorso» che asseconda tutti poiché la sfida cambia ogni settimana. Dal laboratorio di Sala-Bar escono, inoltre, incredibili frullati e cocktail analcolici. È di rigore lo studio dei vini da abbinare alle pietanze. Sono possibili visite virtuali a cantine locali. «La sospensione dell’attività didattica, per l’emergenza Covid-19, non ha interrotto le lezioni di Cucina e Sala», esordisce Eugenio Campara, dirigente scolastico dell’Istituto professionale dei servizi alberghieri e della ristorazione (Ipsar) Carnacina con sede a Bardolino e sede staccata a Valeggio. «Avendo i Dpcm fermato la frequenza, si sono riviste le modalità d’insegnamento». Il problema era quello dei laboratori. «Ma», spiega la collaboratrice vicaria, la professoressa Luisa Nicolis, «gli insegnanti hanno affrontato la sfida e i feedback degli allievi indicano come il loro desiderio di imparare, sperimentare e confrontarsi continui». Precisa: «I nostri studenti-chef coltivano la loro passione nelle cucine di casa, svolgendo i compiti assegnati per poi condividerli e analizzarli in aule virtuali, impegnandosi così anche nella fase esplicativa, la parte teorica, documentandola con un reportage fotografico che mostra come hanno preparato il piatto assegnato». L’esposizione prevede attenzione per ogni singola fase. «Dalla mise en place all’impiattamento», precisa sempre lei, informando che il professore di Cucina, lo chef Antonio Carbone, ha creato una competizione che agli studenti piace. «Non potendo apprezzare il sapore, il professor Carbone ha definito nuovi criteri di valutazione per nominare il vincitore della settimana. I criteri sono la modalità di impiattamento e la creatività nel realizzare, in chiave moderna, ricette tradizionali. Ogni settimana la sfida è su un tema diverso». Si procede sulla stessa linea nel laboratorio di sala bar. Spiega il professore Antonio Stefania, maitre: «Faccio studiare gli ingredienti che gli studenti, in base alla classe frequentata, variano dalla frutta ai vini. Con la mia supervisione liberano la fantasia creando nuovi frullati o cocktail analcolici. Inoltre imbandiscono la tavola col tovagliato di casa, frutta, fiori se hanno il giardino e quanto più li ispira. Quindi mandano online le ricette con ingredienti e dosi che saranno discusse nelle lezione virtuale. La valutazione premia fantasia, cura del particolare, esposizione». Chiude Nicolis: «Ringraziamo le aziende vinicole del territorio resesi disponibili ad accompagnare gli allievi nelle visite virtuali». •

B.B.

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