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Cimitero di Lazise

Arriva il feretro ma la tomba è chiusa e i parenti aspettano a lungo sotto il sole

Il cimitero di Lazise (foto Pecora)
Il cimitero di Lazise (foto Pecora)
Il cimitero di Lazise (foto Pecora)
Il cimitero di Lazise (foto Pecora)

Imbarazzo, irritazione e poi perdono. Sono i sentimenti provati lunedì mattina al cimitero di Lazise dalle venti persone che hanno accompagnato nell'ultimo viaggio la propria cara. Nel momento della tumulazione della bara nella tomba di famiglia l'amara scoperta: la lastra di pietra, sotto la quale riposano ora le spoglie dell'anziana donna a fianco dei suoi congiunti, era ancora da sollevare. Il motivo? Sembra tutto sia da ricondurre alla mancata comunicazione dell'ufficio comunale, preposto al rilascio dei nulla osta, alla ditta privata che ha in appalto la gestione del cimitero gardesano.

Un disguido a dir poco fastidioso, considerato il particolare momento di dolore dei familiari. Un intoppo che le pompe funebri Battistoli hanno provveduto a risolvere, con professionalità, facendo una corsa contro il tempo.

 

L’attesa Certo c'è stato bisogno di un intervallo d'attesa, apparso interminabile, per riuscire ad alzare la pesante lastra, posta sul camminamento dell'ala vecchia del cimitero, e soprattutto di nervi saldi in un momento in cui anche le parole sussurrate sembravano rimbombare in un luogo dove il silenzio è il padrone di casa. Seppure in giacca e cravatta, i dipendenti dell’agenzia funebre hanno avvicinato alla tomba di famiglia l'argano che era poco distante, hanno agganciato la lastra posta a terra e piano piano l’hanno alzata.

 

La ricerca della scala Serviva però una scala per scendere nel sotterraneo per fare spazio alla nuova bara. Sono seguite alcune telefonate davanti ai parenti della defunta, molti tra l’altro anziani, in attesa di completare il rito funebre sotto il gran caldo. Vista l'impossibilità di avere una scala dal magazzino del Comune, un dipendente della ditta Battistoli è corso a Bardolino per recuperarla nella sede dell’agenzia. In contemporanea era stata avvisata la ditta privata, incolpevole, che ha in gestione il cimitero di Lazise e ha immediatamente inviato i suoi uomini. La bara è stata fatta calare attorno a mezzogiorno, dopo che più di un familiare aveva abbandonato il camposanto senza assistere alla tumulazione.

Immediato lo sdegno del momento con segnalazioni giunte anche a L'Arena. «Non ho parole. Sono profondamente dispiaciuto dell'accaduto e posso capire che i familiari siano arrabbiati», sottolinea al telefono il sindaco di Lazise Luca Sebastiano. «Queste cose in un momento così triste non devono assolutamente verificarsi e per questo mi assumo tutte le responsabilità e ho già chiesto scusa ai parenti della defunta. Nelle prossime ore cercherò di capire cos'è successo. Il nostro Comune ha un appalto esterno per la gestione dei cimiteri e probabilmente coloro che dovevano venire per far trovare pronta la tomba non sono stati avvertiti. Dovrò cercare di capire», continua, «cosa non ha funzionato e perché non c'è stato comunicazione tra Comune e ditta appaltante. In una situazione drammatica com'è un evento luttuoso non è giusto che i congiunti abbiano altri problemi se non quello di piangere il proprio caro. Da quel che mi risulta prima d'oggi mai una cosa simile si era verificata», conclude il primo cittadino.

I familiari più stretti, il giorno dopo l'amarezza per quanto accaduto, hanno perdonato chi ha sbagliato. «Chi non lavora non sbaglia mai. Inutile rivangare ciò che è successo», sostiene con voce pacata e serena un parente. Concetto ribadito a distanza da un altro congiunto: «Subito mi sono infastidito e non poco. Poi ho capito che è stato un errore non voluto. Quello che più mi ha lasciato basito è che qualcuno sia dovuto andare fino a Bardolino per recuperare la scala di fronte al diniego ricevuto da Lazise. Mi ha fatto piacere ricevere le scuse da parte del sindaco e per questo il discorso per me si chiude qui». A Lazise e in tutti i centri della Riviera degli Olivi, escluso Malcesine, la gestione dei cimiteri è data dai Comuni in appalto a ditte esterne e solo ai loro operai competono i lavori inerenti alla preparazione della tumulazione della salma.

Stefano Joppi

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