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Arrestati a 8 mesi dal furto di 250.000 euro di gioielli

I carabinieri di Peschiera hanno arrestato coppia di sinti, accusata del furto di 250.000 euro di gioielli
I carabinieri di Peschiera hanno arrestato coppia di sinti, accusata del furto di 250.000 euro di gioielli
I carabinieri di Peschiera hanno arrestato coppia di sinti, accusata del furto di 250.000 euro di gioielli
I carabinieri di Peschiera hanno arrestato coppia di sinti, accusata del furto di 250.000 euro di gioielli

I due sinti pensavano forse di averla fatta franca a otto mesi dal furto di 250.000 euro di gioielli ai danni di una coppia di mantovani, avvenuto a Lazise. Ma ieri hanno avuto un gran brutto risveglio quando i carabinieri della compagnia di Peschiera si sono recati nei loro campi tra Brescia e Milano per arrestarli. E nel giro di poche ore, B.R., 53 anni, è stato trasferito nel carcere a Brescia mentre per la quarantottenne H.O.M. sono stati disposti gli arresti domiciliari nella sua residenza a Milano. I carabinieri, poi, stanno indagando anche su un terzo complice, presente al momento del furto che, però, non è stato ancora identificato. I tre sono accusati dalla procura di furto aggravato in concorso, avvenuto nel settembre dello scorso anno. I due saranno presto sottoposti all’interrogatorio di garanzia davanti al gip per rogatoria per conto del tribunale di Verona sulla base dell’ordinanza di custodia cautelare. La vicenda ha inizio nell’agosto dello scorso anno quando i due coniugi mantovani decidono di chiudere la loro gioielleria. Decidono di mettere in vendita la merce preziosa ancora invenduta al prezzo di 250.000 euro. Si rivolgono così ad un amico che li aveva già seguiti per un altro affare immobiliare. E proprio lui a metterli in contatto con il sinto B.R. che si dimostra subito molto interessato all’acquisto dei gioielli. Ci sono le prime telefonate e anche un primo incontro per la visione dei gioielli. Fino al settembre scorso quando la trattativa subisce una svolta con l’appuntamento in un appartamento a Lazise, affittato per un giorno dai malviventi per chiudere l’affare. Lì la coppia di Mantova si reca con tutti i gioielli e li consegna a B.R., trovato in compagnia della quarantottenne. L’atmosfera tra i contraenti è subito piacevole tanto che le due vittime non si insospettiscono minimamente quando il compratore gli dice di volersi allontanare con i gioielli per andare a prendere i soldi. Peccato, però, che il cinquantatreenne non tornerà più. A fare compagnia alla coppia di sessantenni, resta solo la donna che offre loro da bere e intavola anche una conversazione. Poi il piccolo colpo di scena: salta l’elettricità nell’appartamento, teatro dell’incontro. La donna si allontana per andare a riaccendere il contatore ma, in realtà, anche lei fugge, lasciando la coppia sola nella casa di Lazise. A quel punto, le vittime capiscono di essere state derubate, salgono in auto e bussano alla caserma dei carabinieri di Peschiera. Denunciano il furto appena subito e raccontano anche le modalità dell’imbroglio. Partono subito le indagini. I carabinieri del Radiomobile di Peschiera trovano un grosso aiuto dai filmati delle telecamere, ripresi durante le ore del colpo a Lazise. Risalgono così alle foto dei due malviventi, li identificano. Nel video, spunta anche il terzo complice alla guida dell’auto che accompagna i due indagati ma non si riesce a identificarlo: la sua immagine è sfocata. Inizia la caccia all’uomo che è un po’ come cercare un ago nel pagliaio perchè i sinti continuano a muoversi con le loro carovane in Lombardia. Fino ad un paio di giorni fa quando i due vengono localizzati. Ancora poche ore e sono scattate le manette per i due che non hanno alcun rapporto di parentela. E la refurtiva? Sparita, ovviamente. •

Giampaolo Chavan

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