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Apre il primo campeggio del lago

Il camping Pai, noto come «da Maria», ha riaperto i battenti FOTO PECORA
Il camping Pai, noto come «da Maria», ha riaperto i battenti FOTO PECORA
Il camping Pai, noto come «da Maria», ha riaperto i battenti FOTO PECORA
Il camping Pai, noto come «da Maria», ha riaperto i battenti FOTO PECORA

Sul lago di Garda c'è già il primo campeggio aperto, uno dei primi ad aprire in tutto il Veneto. A bruciare tutti sul tempo e sfidare questa fase così incerta e delicata causata dall'emergenza sanitaria ancora in atto è stato il camping Pai, noto anche come «Da Maria», situato subito dopo il centro della frazione di Torri, lungo la Gardesana, al confine con il territorio di Brenzone. La struttura ricettiva, a conduzione familiare, è gestita da Daniele Boschelli, 40 anni, originario di Brenzone, che non ha perso un minuto per riaprire. E non ha dovuto attendere molto per ricevere le prime visite. Già ieri mattina ha accolto i primi clienti. Si tratta di una coppia di Pescantina, di 56 e 54 anni, entrata con il camper per trascorrere intanto questo fine settimana sul lago. «Sono degli habitués. Non vedevano l'ora che riaprissi per tornare da me. Erano contentissimi», afferma. Altri due camper, che avevano già fatto richiesta, sono arrivati nella serata di ieri. Le prospettive sono incoraggianti. Non sono mancate anche le prenotazioni degli stagionali, cioè di coloro che, pagando un fortait, lasciano il proprio mezzo – quasi sempre una roulotte – nel campeggio trascorrendo tutta la stagione estiva sul Garda. «Un quarto degli stagionali ha già confermato», rivela Boschelli. «Sono già otto su trentadue. Senza contare che, quando si potrà nuovamente circolare da regione a regione, potrebbero esserci altre quattro presenze provenienti da fuori Veneto. Se poi apriranno i confini di stato entro fine giugno, altri quattro stagionali stranieri, tedeschi e olandesi, sono pronti a raggiungerci. Solo così raggiungeremo la metà». Boschelli non si è fatto sorprendere dal buon numero di richieste arrivate. «Senza il Coronavirus avrei aperto il 17 marzo. È da allora che mi sto dando da fare nel limiti del possibile», afferma, sottolineando come in questi due ultimi mesi abbia provveduto a preparare la struttura, fornita negli ultimi giorni con tutti i dispositivi di sicurezza e di sanificazione necessari. «Ho fatto anche più del dovuto», precisa il gestore del camping. «Per esempio nel nostro piccolo ristorante ho preferito inserire il gel igienizzante su ognuno degli otto tavoli a disposizione, anziché solo all'ingresso». Se i coperti del locale in cui servire pranzi e cene sono rimasti invariati, Boschelli è stato invece costretto a dimezzare l'utilizzo delle settanta piazzole, per rispettare le distanze di sicurezza. E le pulizie dei bagni sono state triplicate. Boschelli sottolinea inoltre che verranno effettuati controlli sul corretto mantenimento delle distanze tra le persone e sull'uso della mascherina. A chi gli chiede se teme di aver rischiato troppo aprendo subito, Boschelli replica, sereno: «Appena ho avuto la possibilità ho aperto, in sicurezza, anche grazie al sostegno del Comune di Torri e in primis del sindaco Stefano Nicotra, che ci ha aiutato in tutto. È il lavoro della mia vita. Mi sono preso dei rischi ma la voglia di ripartire era troppa, anche per soddisfare le richieste. Spero di essere da esempio per i miei colleghi». Un messaggio recepito dal presidente di Assogardacamping, Giovanni Bernini, titolare del camping Du Parc di Lazise. «Ha fatto molto bene ad aprire», dichiara. «È un segnale importante che dà fiducia». •

Emanuele Zanini

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