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Amo Baldo Garda Ivan De Beni nuovo presidente

Ivan De Beni,  il nuovo presidente
Ivan De Beni, il nuovo presidente
Ivan De Beni,  il nuovo presidente
Ivan De Beni, il nuovo presidente

Rinnovo delle cariche all’Amo Baldo Garda «Miki De Beni», associazione nata per l’assistenza domiciliare ai malati oncologici in fase avanzata di malattia e per sostenere le famiglie. Al posto della dimissionaria Carla De Beni, ex sindaco di Affi e assessore provinciale, è stato eletto Ivan De Beni, cofondatore della stessa associazione, già sindaco di Bardolino e attuale presidente di Federalberghi Garda Veneto. Rimangono nel direttivo come soci onorari Carla De Beni, Daniela Mafezzoli e il dottor Gaetano Benati. Nuovo vicepresidente è Cristina Negretti. Oltre all’impegno di assistenza domiciliare l’Amo aiuta le famiglie ad assistere i propri cari a domicilio. Diffonde la cultura delle cure palliative, promuove una corretta informazione sul controllo del dolore, le decisioni di fine vita, il sostegno ai familiari nelle fasi della malattia e del lutto. L’equipe di cura è costituita da sei medici, dodici infermieri, due operatori socio sanitari, due fisioterapisti, uno psicologo e una guida spirituale, don Giuseppe Marchi, che entra nelle case dei pazienti e li accompagna fino alla fine. L'associazione si appoggia a un gruppo di volontari («Gli amici dell'Amo») che si occupano di raccolte fondi organizzando vari eventi e attività purtroppo sospesi negli ultimi due anni a causa del covid -19. I volontari realizzano inoltre bomboniere per matrimoni, battesimi, cresime, comunioni e lauree. L’Amo s avvale di contributi economici da parte di Comuni, dove presta la propria attività, e Ulss 9. Importante anche il sostegno di privati e associazioni locali che raccolgono fondi per l'associazione. Per devolvere all'Amo il cinque per mille è sufficiente riportare nell'apposita casella del 730 o 740 il codice fiscale 03308620230. Sono passati diciotto anni da quando al teatro Corallo di Bardolino venne presentata l’associazione. «Concludere la vita nella propria casa, assistito dai propri parenti è spesso un desiderio dell’ammalato e quasi sempre anche della famiglia», sostenne all’epoca il dottore Gaetano Benati che con il compianto professore Gianfranco Maffezzoli e Ivan De Beni fondarono l’associazione nata su impulso e volontà di ammalati e famiglie. Un sodalizio che trovò subito l’aiuto della locale sezione della Croce Rossa e del Comune che mise a disposizione l’assistente sociale. L’associazione nacque dalla dolorosa esperienza di Ivan De Beni. «Il sodalizio ha il nome di mia madre ma potrebbe avere il nome di tante altre persone che hanno fatto parte della nostra comunità e oggi purtroppo non sono più con noi», sostenne diciotto anni fa l’imprenditore alberghiero. Parole cariche d’affetto di un figlio che con i suoi familiari e l’indispensabile aiuto di Benati, dottore sempre in prima linea, diedero seguito al testamento morale della mamma. «Negli ultimi mesi di vita mia madre si è definita una persona tutto sommato fortunata per la possibilità di avere aiuto per le faccende di casa, i pranzi sempre pronti, la fisioterapista, l’infermiera e le medicine a disposizione. Non osava pensare a come potessero affrontare tali momenti le persone che con la sua malattia non potevano ricevere anche uno solo di questi aiuti». •. S.J.

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