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Aiutò un’amica disabile Oggi dirige Villa Dora

Donatella Bertasini coordinatrice del Centro diurno Villa Dora FOTO PECORA
Donatella Bertasini coordinatrice del Centro diurno Villa Dora FOTO PECORA
Donatella Bertasini coordinatrice del Centro diurno Villa Dora FOTO PECORA
Donatella Bertasini coordinatrice del Centro diurno Villa Dora FOTO PECORA

Donatella Bertasini, 56 anni, di Quaderni di Villafranca, dove vive col marito e le due figlie, è la nuova coordinatrice del Centro diurno Villa Dora di Garda, che fa parte dell’associazione Casa del Sole onlus di San Silvestro di Curtatone (Mantova). Il centro accoglie 25 persone disabili tra i 18 e i 65 anni. A Garda Bertasini è arrivata in settembre per un coordinamento biennale, in sostituzione del predecessore Andrea Ghidini, chiamato in sede come coordinatore pedagogico. Per lei, che poi rientrerà a Mantova, approdare a Garda è stato un «ritorno». «Perché lì ho già lavorato dal 2004 al 2011 come psicomotricista, periodo in cui», racconta, "iniziai a operare per l’associazione la Casa del Sole onlus che allora, nel Veronese, gestiva anche un altro centro a Villafranca». Conseguito il diploma magistrale e l’attestato regionale di Educatore professionale, era stata impegnata per 20 anni sempre nell’area della disabilità in altri centri diurni, area che la affascina sin dall’adolescenza. «Quando frequentavo le medie», spiega, «ero in classe con una ragazzina con una disabilità intellettiva a cui gli insegnanti mi affiancavano per darle una mano». Una mano che si sono reciprocamente tese e date. «Siamo sempre state in banco assieme e tra noi», racconta, «è nata una forte amicizia, un legame saldissimo che permane. Silvana (la chiamiamo con un nome di fantasia per tutelare la sua privacy, ndr) è la mia amica speciale, l’amica che, nella sua semplicità, nel suo essere vera e sincera, e con la purezza del suo pensiero, mi aiuta a ridimensionare i problemi, le difficoltà i momenti di stanchezza che nella vita si possono sempre incontrare». Silvana le ha anche insegnato a dare più valore alle cose: «Per lei i fatti più semplici del quotidiano, persino uscire a fare la spesa con qualcuno, sono momenti importantissimi, gioie che le permettono di dare senso ad ogni frammento del giorno, ad ogni secondo e minuto come ciascuno di noi dovrebbe fare». Proprio grazie a Silvana, Donatella ha voluto approfondire l’area della disabilità. «Grazie a lei ho intrapreso il mio percorso lavorativo e, in fondo, sempre grazie a lei sono arrivata in questo centro», sorride. «L’associazione la Casa del Sole», motiva, «segue l’approccio del trattamento pedagogico globale che punta all’armonizzazione di tutte le dimensioni della persona lavorando, oltre che su quelle educativa e riabilitativa, anche sulle sfere emotiva, affettiva e relazionale, aspetto a cui tengo molto per il legame di fiducia e dialogo che crea, fondamento del nostro lavoro». Il primo passo che Bertasini ha fatto a Garda «è stato conoscere personale, ragazzi, famiglie, entrare nel programma di attività già avviato da questo centro molto inserito nel contesto sociale, una rete che coinvolge genitori, volontari, associazioni, benefattori. Insieme si è lavorato e si lavora. Insieme», dice, «abbiamo partecipato al mercatino del Natale tra gli Olivi e a una cena solidale e insieme siamo stati supportati da organizzatori di numerosi eventi solidali. Ne stiamo programmando altri che si aggiungono all’attività interna al centro basata essenzialmente su laboratori occupazionali educativi e vita comune. A gennaio è iniziato un progetto di danzaterapia», fa sapere, «che si svolge il venerdì dalle 10 alle 11 a cui partecipano 12 ragazzi disabili e quattro educatori che li seguono e saranno parte attiva nello spettacolo di aprile a Garda, coinvolgendo la comunità per dire che tutti siamo uguali nella nostra insostituibile unicità».•.

Barbara Bertasi

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