<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Dopo la lettera dei sindaci

Affi-Peschiera: viaggio tra i bisonti. Ogni giorno una mandria di Tir

Escono al ritmo di uno ogni minuto da Affi o da Peschiera per intasare la regionale 450 e le sue rotatorie
La segnaletica a ridosso del casello
La segnaletica a ridosso del casello
La segnaletica a ridosso del casello
La segnaletica a ridosso del casello

Zona commerciale di Affi, parcheggio con vista sul casello dell'Autostrada 22 del Brennero. Li vedi subito, ovunque ti giri. Perché sono grossi. E sono tanti. Anche tra le 10 e le 11, fuori dall'orario di punta. Sono camion frigo, autoarticolati, telonati, mezzi cisterna che trasportano merci pericolose o alimentari, bisarche. Sono giganti della strada con targhe italiane e straniere. Con nomi, indirizzi e contatti a volontà, sui fianchi. Escono dal casello rallentando quel tanto che serve per pagare il pedaggio al volo, grazie al Telepass usato dai più.

E puntano nel 99 per cento dei casi alla Strada regionale 450, direzione Peschiera del Garda, per immettersi dopo 18 chilometri - compreso un breve tratto lungo la SR11 - sulla A4 Milano-Venezia dal casello autostradale di Peschiera. Risparmiando così tempo e denaro. Oppure seguono il percorso inverso, per altre tratte o in altri orari: escono dall'A4 a Peschiera, imboccano la Strada regionale 11 e subito dopo la Strada regionale 450, arrivano ad Affi, entrano in A22.

La richiesta dei due sindaci

Tutti in fila. Una fila così lunga ad Affi da intasare talvolta due rotatorie, di cui una mega a più corsie. Con buona pace di automobilisti o turisti con altre mete. Per i sindaci di Affi e Peschiera del Garda, Marco Sega e Orietta Gaiulli, la situazione del traffico pesante sull'arteria regionale e ai due caselli sta diventando insostenibile. «Un assedio quotidiano», dicono. Con gravi ripercussioni sulla sicurezza stradale e l'inquinamento ambientale, anche nelle vie limitrofe ai due snodi autostradali e alla Strada regionale 450.

Per questo hanno inviato la lettera al prefetto di Verona Donato Cafagna, alla Polstrada, a Veneto Strade, e per conoscenza anche alla Provincia e altri enti: spiegando il problema, invocando soluzioni. Come quella di interdire i caselli nei due Comuni ai mezzi pesanti che cercano di raggiungere la Strada regionale 450. «Sappiamo rche la questione è complessa e che non si risolve in poco tempo», spiega Sega. «Per questo occorre iniziare a parlarne insieme. E a prospettare, magari, qualche strategia che metta fine a un forte disagio non solo per Affi e Peschiera, ma anche altri comuni del comprensorio come Cavaion, Bardolino e Castelnuovo». Spiega che per stamattina, è già stata programmata una conferenza online con il prefetto Cafagna a cui partecipa insieme a Gaiulli. «È senza dubbio un primo, importante passo, per iniziare un utile e necessario confronto sul tema», conclude.

Intanto dal casello di Affi i tir escono al ritmo di uno ogni minuto o due, tra le 10 e le 10.30 di un mercoledì come tanti. Ma è ben poca cosa, garantisce Sega. «Tra le sei e le otto immettersi nella grande rotatoria vicino al casello è impossibile, è tutto intasato di mezzi pesanti diretti verso Milano», spiega il primo cittadino. «Stessa cosa nel tardo pomeriggio, nella direzione opposta. Così non è più sostenibile».

Venti chilometri di rallentamenti e poca sicurezza

Alle 10, fa capire, ci va ricca. Troviamo qualche incolonnamento in alcuni punti, causa lavori di sfalcio o asfaltatura. Ma si procede. A un certo punto del tragitto iniziano i cartelli che indicano colonne di veicoli. Sono fissi, tanto il traffico è quasi sempre assicurato. Di giorno. La strada regionale era semi deserta, invece, quando i ventenni Francesco D'Aversa e Sofia Mancini hanno perso la vita, la scorsa settimana, in piena notte. Per una tragica uscita di strada. In un tratto senza guardrail laterale di protezione. A fianco di un profondo fossato. Inoltre, le piazzole di sosta dove accostare in caso di necessità sono poche. E sporche. La peggiore è tra Calmasino e Lazise, con cumuli di rifiuti sparsi, sacchi e feci. Un lerciume.

Prima del casello di Peschiera, ormai sulla Strada regionale 11 a due sole corsie di marcia, sei a fianco dell'A4 e puoi sbirciare per capire cosa ti aspetta. Poi può succedere che un tir finisca con una gomma a terra e sia costretto a rallentare e fermarsi. Lo spazio, però, è striminzito. Dietro ci sono altri due camion, che non riescono a superarlo. Si fermano pure loro. Tempo cinque minuti e la fila di veicoli fermi è già bella lunga. Non resta che aspettare. Tanto alla fine, anche con qualche imprevisto o rallentamento, in 25 minuti sei passato da un casello all'altro. E gratis.

Camilla Madinelli

Suggerimenti