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Addio a Viola, l’imprenditore che puntò la vita su olio e hotel

L’imprenditore Bruno Viola
L’imprenditore Bruno Viola
L’imprenditore Bruno Viola
L’imprenditore Bruno Viola

Un altro pezzo di Bardolino vola in cielo. È morto nel giorno di San Valentino, all’età di novant’anni Bruno Viola, fondatore dell’omonimo oleificio di via Molini. Uomo tenace e intraprendente all’età di ottant’anni si è gettato anima e corpo nel mondo alberghiero costruendo sempre a Bardolino, con l’aiuto dei figli Federico e Corrado, l’Aqualux Hotel Spa & Suite. Una struttura all’avanguardia nel settore turistico, nata sulle ceneri dell’ex cantina Bolla. Prima del lockdown dello scorso anno era facile incontrarlo in paese per uno spritz o “due parole”. Nel novembre scorso, però, una caduta, la rottura di una vertebra e il lento recupero sempre accompagnato da una mente più che lucida. Nelle ultime settimane alcune complicazioni l’hanno costretto al ricovero in ospedale a Villafranca dove pian piano la malattia ha preso il sopravvento su un fisico sempre più debilitato. Nato il primo agosto del 1930 Bruno Viola ha saputo passare con estrema naturalezza dal mondo dell’agroalimentare a quello turistico. Inizia fin da giovane a lavorare nell’attività di famiglia come mugnaio ma nel 1950 decide di aprire un frantoio, sempre sullo stesso sedime dove ora ha sede lo spaccio in via Molini. Nei primi anni la maggior parte dei guadagni arrivano dalla lavorazione delle olive per conto terzi e poi con l’aiuto della moglie Teresa, morta il 25 dicembre del 2016, inizia a vendere le prime taniche di olio ai clienti. Apre con il socio Erbifori un oleificio con confezionamento nel centro storico di Bardolino, nel palazzo Bassani. Sono gli anni dell’arrivo in massa dei turisti sul Garda. La distribuzione di olio confezionato passa ben presto dal commercio prevalentemente nei piccoli negozi locali, a importanti catene di negozi situate anche nelle province limitrofe. Nel 1977 «Olio Viola» si trasferisce nell’attuale sede con crescita esponenziale di lavoro grazie all’entrata nel circuito dei fornitori dei più grandi marchi della grande distribuzione. L’anno scorso l’azienda ha festeggiato il 70° di fondazione. Di Bruno Viola rimane anche l’interessante testimonianza nel documentario realizzato nel 2011, per il Comune di Bardolino, «Mi ricordo quando passava Pippo»: le storie dei bardolinesi dal 1939 al 1945 del registra Mauro Vittorio Quattrina. «L’8 settembre del 1943 ero alla Sagra dei osei a Cisano», raccontava Bruno Viola. «Tornando a casa in piazza a Bardolino la gente festeggiava entusiasta la caduta del fascismo. Il giorno dopo uno sparuto gruppo di tedeschi prese in consegna più di mille militari italiani che erano alloggiati nelle due caserme del Lido Mirabello e delle scuole di via Dante Alighieri. I tedeschi», continuava Viola, «erano cosi pochi che nelle ore successive i militari, quasi tutti, si diedero alla fuga coprendosi con abiti civili ricevuti dalla popolazione». «Molti», concludeva l’imprenditore, «sono rimasti nascosti nelle campagne di Bardolino fino al termine della guerra». Il funerale di Bruno Viola sarà celebrato domani alle 11 nella chiesa parrocchiale di Bardolino. •

S.J.

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