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Accoltellò cameriere Pena ridotta a sei anni

La notte dell’11 settembre di due anni fa, Michele Anzalone, 20 anni, era andato decisamente oltre le righe: aveva accoltellato un cameriere di 27 anni, «colpevole» di aver tentato un approccio con un’amica in compagnia dell’aggressore. Ieri per il giovane, difeso da Giovanni Chincarini, è arrivato lo sconto della pena di due anni. Anzalone era stato condannato il 7 giugno 2022 a otto anni davanti al gup Maria Cecilia Vitolla nell’udienza celebratasi con il rito abbreviato. Ieri la Corte ha scontato due anni al ventenne, riducendo la pena a sei anni. La svolta delle indagini era avvenuta il 20 ottobre di due anni fa. In quel giorno, Anzalone si era recato in caserma dai carabinieri di Peschiera e aveva confessato di essere stato lui l’autore dell’aggressione, avvenuta il mese prima. Nell’interrogatorio con i militari dell’Arma, durato cinque ore, il giovanissimo aveva rivelato di aver accoltellato il cameriere, approdato dalla Sicilia sulle rive del lago per lavorare nella stagione estiva, perché quella notte, la vittima aveva tentato di approcciare una sua amica. Era scattata l’aggressione con il coltello e ciò è costata al ventenne la condanna anche per porto abusivo d’arma. Dopo le otto coltellate di cui una molto pericolosa vicino al fegato, la vittima era riuscita a trascinarsi fino alla sua auto e poi a recarsi nella vicina clinica Pederzoli. Era riuscito così a salvarsi. In realtà, i militari erano già sulle tracce di Anzalone, grazie anche alle immagini riprese dalle telecamere nella zona di Porta Vittoria dove era avvenuta l’aggressione. I guai per Anzalone, però, non sono finiti qui. Nel novembre del 2021, i carabinieri avevano scoperto che il giovane beneficiava anche del reddito di cittadinanza. Che ora, però, è sospeso.•. G.Ch.

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